Noce di tigre: ne hai mai sentito parlare? Scopri cos’è
Sebbene il nome faccia pensare a una provenienza dalle lontane terre asiatiche, la noce di tigre (Cyperus esculentus) è un piccolo tubero dalle origini arabe che oggi si trova solo in Spagna, anche se alcuni sostengono che in Sicilia siano cresciute spontaneamente alcune piante, difficili da trovare. Più precisamente si tratta di un prodotto tipico della pianura valenciana. In spagna viene impiegato nella produzione di una bevanda, un latte vegetale, la horchata de chufa. Noce di tigre è infatti solo uno dei tanti nomi con cui è conosciuto questo tubercolo. In molti lo chiamano anche zigolo dolce, mandorla di terra, babbagigi (in arabo “seme buono”) o semplicemente chufa.
Caratteristiche e curiosità sulla noce di tigre
La noce di tigre ha un sapore molto dolce e zuccherino ma con un retrogusto leggermente acidulo. Ha la forma arrotondata e la superficie irregolare, color nocciola. È priva di glutine e lattosio per cui anche la bevanda vegetale da essa ricavata è adatta a celiaci e intolleranti. Non tutti sanno che è ricca di antiossidanti, utili per contrastare l’azione dei radicali liberi (i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare). Contiene un buon quantitativo di acido oleico, che apporta effetti benefici al sistema cardiovascolare, e Vitamina E.
È utile a supportare le difese immunitarie e in caso di diabete e colesterolo alto. Apporta fibre e sali minerali, soprattutto potassio e fosforo. Facilita la digestione e favorisce la regolarità intestinale. Alcuni ricercatori sostengono che gli estratti di noce di tigre possano costituire un valido aiuto nel combattere le infezioni batteriche resistenti ai comuni antibiotici.
In cucina è abbastanza versatile: si può mangiare come semplice snack o utilizzare nella preparazione di biscotti e budini o per arricchire frullati e yogurt. Dalla noce di tigre si può ricavare anche una farina utile per impasti sia dolci che salati. In commercio si può trovare essiccata.