Bacche di sambuco: tra curiosità ed uso in cucina
Le bacche di sambuco sono famose per il loro tipico colore rosso scuro e per essere utilizzate in varie pietanze. In questo articolo vedremo le caratteristiche principali di questo frutto ed il suo utilizzo.
Caratteristiche

Le bacche nascono dai sambuchi che crescono spontaneamente nei boschi, caratterizzati da fiori bianchi a grappoli che fioriscono in primavera e che in seguito si trasformano in frutti. Mentre le proprietà benefiche dei fiori sono molto famose, quelle dei frutti si conoscono meno. Queste bacche presentano un colore tendente al viola, è indispensabile saperle riconoscere perché possono essere confuse con i frutti dell’ebbio che se mangiato sono letali in quanto contengono veleno.

Un altro modo per riconoscere le bacche buone da quelle cattive è osservare il fusto dell’arbusto: quello del sambuco è legnoso e ha una corteccia grigio-bruna mentre quella dell’ebbio presenta un fusto verde e rigido. Inoltre, i frutti del sambuco sono sparsi su tutta la chioma mentre quelli dell’ebbio crescono raggruppati. Le bacche sono ricche di vitamine A, B, C, acqua e sali minerali. Esse sono benefiche per la circolazione sanguigna ed hanno proprietà diuretiche. Queste contengono sempre un pò di veleno quindi non vanno mai consumate crude ed i frutti vanno raccolti solo se sono ben maturi.
Uso in cucina

Le bacche possono essere usate per preparare varie pietanze, per esempio marmellate per farcire crostate ed altri dolci. Bisogna però prima lavare bene il frutto e scartare quelli non maturi, poi bisogna metterle in ammollo con acqua e limone e lasciar cuocere per un’ora. Le bacche vengono usate anche per la realizzazione di succhi e sciroppi, bevande molto consumate soprattutto in estate. Con le bacche si fanno anche i liquori, molto facili da preparare e che possono essere bevuti come digestivi dopo pasti abbondanti, però è opportuno lasciar riposare il liquore per circa due o tre mesi prima della consumazione.