Ruggine delle piante: come riconoscere questa malattia fungina
Ogni tanto ci capita di parlare della ruggine delle piante. Si tratta di una malattia abbastanza temuta che tende a saltare fuori quando il clima diventa caldo-umido. Questo perché è causata da una serie di funghi. Inoltre può colpire tantissime varietà di piante.
Quali sono i sintomi della ruggine?

Ci sono tantissimi agenti fungini che possono causare la ruggine. I sintomi sono similari, anche se, a seconda del fungo coinvolto, può essere colpita questa o quella specie vegetale. Per esempio, le rose sono vittime della ruggine gialla causata dal Phragmidium subcorticium, mentre i garofani soffrono la ruggine bruna da Uromyces caryophyllinus. E ancora: i crisantemi devono stare attenti alla ruggine gialla da Puccinia chrysanthemi, mentre anche il frumento deve temere la ruggine bruna da Puccinia recondita.
Alcuni dei funghi che causano la ruggine sono specie-specifici, quindi attaccano solamente quella specifica specie vegetale. Ma altri funghi non lo sono e possono colpire di tutto.
Riconoscere la presenza della ruggine su una pianta non è difficile. Su fiori, foglie e steli si formano delle pustole depresse sul lato superiore delle foglie (e in rilievo sulla pagina inferiore). Queste pustole tendono a essere polverose e rotondeggianti e, a seconda della specie, possono essere gialle, arancioni o marroni. Queste pustole sono piene di spore che, liberandosi facilmente, svolazzano nell’aria e contagiano altre piante.
Inoltre fate attenzione anche a lavarvi bene le mani dopo aver toccato una pianta malata di ruggine. Possiamo infatti fungere da veicoli passivi per la malattie.
Man mano che i giorni passano, le pustole si anneriscono. Sulla pagina inferiore diventano nere, mentre su quella superiore ecco che il tessuto collassa su se stesso. Inoltre questa area sembra perdere di colore Trascorrono i giorni e le zone colpite, ormai ricoperte di pustole, si seccano.
Solo che fiori e foglie secche non cadono dalla pianta, ma rimangono su e continuano a far progredire la malattia, propagando l’infezione. E se la pianta non viene curata (o se è colpita una pianta erbacea), ecco che non è raro riscontrarne la morte.

Se la pianta è colpita, bisogna iniziare a trattarla subito usando propoli, zeolite, bentonite, polvere di roccia, bicarbonato di sodio per piante o anche solfato di rame.
Tuttavia sarebbe meglio prevenire. Innanzitutto, questa malattia è tipica della primavera, soprattutto delle settimane iniziali quando il clima è mite e umido. Occhio anche in autunno, quando di nuovo il clima tornerà ideale per far riattivare le spore dormienti.
Evitate poi di mettere le piante troppo vicine fra di loro e non innaffiate le foglie. Una volta a settimana controllate che non ci siano sintomi di malattia e mai riusare il terriccio o il vaso di piante morte per una nuova pianta. Nel caso del vaso, almeno lavatelo e igienizzatelo bene.