Prima di portare a casa una pianta, fatele sempre fare una quarantena

Sappiamo che introdurre in casa una nuova pianta è sinonimo di felicità. Non c’è niente di più soddisfacente, per chi ama il verde, di andare in un vivaio e comprarsi una nuova pianta. Tuttavia, prima di precipitarvi a collocarla insieme alle altre della vostra collezione, c’è un passaggio assolutamente da non trascurare: bisogna mettere la nuova pianta in quarantena. Questo è fondamentale: potrebbe essere l’unica cosa che vi separa da un disastro assicurato.

Come mettere le piante in quarantena?

quarantena piante

Il fatto è che anche una pianta all’apparenza sana può nascondere qualche problema, come parassiti e infezioni fungine. Mettere in quarantena le nuove piante che introdurrete in casa, nell’orto o nel giardino, vuol dire prendersi il giusto tempo per controllare che la pianta non abbia problemi. Ed evitare nel contempo che questi problemi contagino tutte le altre piante.

Purtroppo, complice anche il gran numero di piante, è possibile che esemplari presi in negozi o vivai abbiano parassiti. Magari esternamente sembrano perfette, ma dopo un paio di settimane ecco che vi trovate con afidi, ragnetti rossi o tripidi ovunque. Stessa cosa per quanto riguarda oidio, marciume radicale o altre malattie fungine.

Anche lo stress del cambio di ambiente potrebbe riacutizzare un problema apparentemente risolto. Ma come mettere in quarantena una pianta? Esattamente come si fa per ogni altro genere di quarantena: si mette la nuova pianta isolata e da sola in uno spazio separato dalle altre. L’ideale sarebbe una stanza diversa da quella dove si trovano le altre piante, a patto che abbia il giusto quantitativo di luce solare e di circolazione dell’aria.

Per piante da esterno, si tratta o di collocarle in un angolo del portico o in una zona del giardino separata dalle altre da teli ombreggianti o materiali affini.

Una volta isolata, poi, controllatela attentamente ogni giorno. Se notate residui appiccicosi, ragnatele sulla parte inferiore delle foglie, puntini neri (tipici dei tripidi), cocciniglie, afidi, larve bianche, moscerini dei funghi, muffa, scolorimento, macchie fogliari, foglie ingiallite o danneggiate, ecco che vuol dire che avete a che fare con un problema.

Se ne avete il tempo, appena notate una o più di queste anomalie, sarebbe meglio rinvasare subito la nuova pianta usando un vaso pulito e un terriccio sterile.

Durante la fase di quarantena, poi, nulla vi vieta di adottare misure preventive. Per esempio, potete spruzzare dell’olio di Neem sulle piante.

Il problema lo si ha con le case molto piccole o i monolocali. In questo caso diventa impossibile separarle per ovvia carenza di spazi abitativi. Tuttavia bisognerebbe comunque cercare di mantenere una distanza di almeno 90-180 centimetri dalle altre piante. Posizionate la pianta in quarantena da sola, su una mensola diversa o in un bagno con finestra. Potete anche coprire la pianta in quarantena con un contenitore in plastica trasparente. Dovrete avere però l’accortezza di sollevare il coperchio da un lato per far sì che l’aria circoli.

Piante casa

Importante anche la durata della quarantena: deve essere di minimo due settimane. Di più ancora meglio, ma mai di meno. L’ideale sarebbero tre o quattro settimane, specie per le piante ad alto rischio come felci, calathea o qualsiasi pianta che arrivi da vivai o grandi magazzini.

Una volta trascorso il periodo di quarantena, poi, potrete introdurre la pianta nella sua nuova casa, facendola acclimatare bene.

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