Zedoaria: tutto quello che volevi sapere su questa spezia parente dello zenzero, ma che sa di rosmarino

Una pianta e spezia che è parente assai stretta dello zenzero e della curcuma è la zedoaria. Il suo nome scientifico è Curcuma zedoaria ed è una pianta erbacea perenne che fa parte della famiglia delle Zingiberacee. Originaria dell’India e del Bangladesh, talvolta è usata in cucina e nella medicina popolare. La sua particolarità è che, pur essendo parente di zenzero e curcuma, ha come profumo e gusto delle note che ricordano di più il rosmarino.

Zedoaria, come si usa in cucina?

zedoaria spezia
Tanvir Anjum Adib, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

La zedoaria è una pianta erbacea perenne. Originaria dell’India, del Bangladesh e delle zone orientali dell’Himalaya, la si trova anche sull’isola di Giava. Predilige boschi con alta umidità, fattore da tenere in considerazione se si vuole coltivarla qui da noi. Tende a fiorire verso fine primavera e in estate, da giugno a settembre.

Il fiore è di colore bianco-crema e porpora. Possiede un rizoma molto grosso da cui si dipartono sia rami sterili con foglie più lanceolate, sia rami fertili con i classici fiori bianco-giallastri dalle sfumature porpora.

Per quanto riguarda il profumo e il gusto, ha un sapore amarognolo-pungente (ricorda molto la curcuma e lo zenzero, con cui spesso è sostituita vista la maggior diffusione e disponibilità), con spiccate note di rosmarino che si percepiscono anche nel profumo, muschiato.

Come spezia qui da noi non è molto conosciuta. Tuttavia in India è usato anche nella medicina popolare per le sue proprietà:

  • antisettiche
  • antimicotiche
  • digestive (come carminativo ed eupeptico anche in caso di meteorismo e aerofagia)
  • antiasmatiche
  • vermifughe
  • antireumatiche
  • febbrifughe

Difficilmente, però, è usata da sola: solitamente è associata ad altre piante, anche se il suo uso è alquanto limitato. Occhio poi quando si parla di uso nella medicina popolare: solo perché si tratta di piante e spezie, non vuol dire che non abbia effetti collaterali se assunta in grandi quantità.

È usata, ovviamente, anche in cucina, soprattutto per la preparazione di liquori e amari destinati ad accompagnare piatti a base di pollo e agnello. Le foglie, invece, sono usate principalmente come erbe aromatiche.

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