Toxicoscordion venenosum (Death Camas): attenzione a questa pianta velenosa presente nei prati
Ci sono alcune piante e fiori molto graziosi da vedersi che però nascondono dei segreti. Per esempio, questo è il caso del Toxicoscordion venenosum. Nota anche come Death Camas (il nome è tutto un programma), non dovete farvi travisare dalla sua bellezza: si tratta di una pianta tossica e molto velenosa, sia per l’uomo che per gli animali. Se ingerita causa sintomi come vomito, mal di pancia, debolezza e tremori.
Attenzione al pericoloso Toxicoscordion venenosum

Chiamato anche Death Camas, si tratta di una pianta da fiore afferente alla famiglia delle Melanthiaceae. Il suo nome deriva proprio dalle sue proprietà tossiche. Considerate che tutta la pianta è velenosa, incluso il nettare. Per questo motivo l’unico insetto che si azzarda a impollinarlo è l’ape minatrice “Death Camas”.
Originaria del Nord America occidentale, presente anche nel Nuovo Messico, si tratta di una pianta bulbosa alta al massimo 70 centimetri. Fiorisce a primavera o a inizio estate. I bulbi sotterranei hanno la forma di un uovo e sono costituiti da diversi strati secchie.
Le foglie della pianta sono strette, soprattutto basali. Piegate a “V” lungo la loro lunghezza, questo le differenzia dalle foglie delle cipolle selvatiche. L’infiorescenza è a forma di pannocchia e produce fiorellini di colore bianco sporco che ricordano delle stelle a sei punte.
Il frutto è una capsula. Occhio a non confonderla con Toxicoscordion paniculatum: sono entrambe tossiche e hanno un aspetto similari, ma quest’ultima ha fiori più piccoli con grappoli aperti e fiori su ogni stelo.
Esteticamente parlando la pianta è bella, ma se dovesse spuntare nel giardino sarebbe bene estirparla con le dovute accortezze per evitare che cani, gatti o bambini possano avvelenarsi. La pianta contiene la zigacina, un alcaloide tossico. Considerate che bastano due bulbi a uccidere un essere umano adulto. Il problema è che i suoi bulbi spesso sono scambiati fatalmente per altri bulbi commestibili.

Fra l’altro la cottura non inattiva il suo veleno. Inoltre le tossine rimangono stabili anche quando essiccate e conservate. Considerate che i bulbi sono tossici fino a venti anni dopo la raccolta.
Tutta la pianta è tossica, con particolare riferimento a semi e bulbi. I sintomi da avvelenamento compaiono da una a otto ore dopo l’ingesione e comprendono sete intensa, nausea, mal di pancia, debolezza miscolare, ipotermia, confusione, aritmie, ipotensione, dispnea, convulsioni e morte.
Ricordatevi che la pianta è velenosa anche per il bestiame.