Stachys byzantina, come prendersi cura della pianta orecchie di coniglio
No, questa non è salvia. Anche se vi assomiglia parecchio. Si tratta della Stachys byzantina, pianta aromatica meglio nota come orecchio di coniglio e che fa sempre parte della famiglia delle Lamiaceae. Il che spiega quella sospetta somiglianza con la salvia: sono cugine in pratica. Se volete arricchire un po’ il vostro orto o il vostro balcone, perché non provare con questa pianta perenne? Fra l’altro è anche molto facile da coltivare ed estremamente resistente.
Trucchi e segreti per prendersi cura della Stachys byzantina

La Stachys byzantina è una pianta afferente alla famiglia delle Lamiaceae. Originaria della Turchia, dell’Iran e dell’Armenia, presenta foglie che ricordano molto quelle della salvia. Sono larghe, morbide e vellutate, di colore grigio-argenteo. Alta anche 50 centimetri, le foglie sono lunghe di solito 10-15 centimetri.
Attenzione: rispetto alla salvia, NON è affatto commestibile. La si usa come pianta ornamentale e come pianta tappezzante.
Come dicevamo prima, prendersene cura non è affatto difficile. Innanzitutto posizionatela in pieno sole: ha bisogno di 6-8 ore di luce solare diretta per crescere e fiorire. Tollera anche la mezz’ombra, ma non la ama troppo.
Assicuratevi che abbia parecchio spazio dove crescere perché tende a essere un po’ invasiva. Richiede ambienti con umidità bassa o moderata. Una volta cresciuta, è resistente alla siccità. Come temperature, invece, ama quelle temperate. Può resistere al gelo, ma se fa troppo freddo o troppo caldo, ecco che la sua crescita è compromessa. Garantitele temperature fra i 15 e i 35°C e non avrete problemi. Comunque sia, le sue foglie sono in grado di sopportare per brevi periodi anche temperature inferiori a 0°C.
Come terreno, ha bisogno di un grado moderato di fertilità, anche se tende ad adattarsi alle diverse condizioni. Prediligete terricci sabbiosi e limosi, con pH compreso fra 6,0 e 7,5 (leggermente acido, dunque). Ovviamente il terreno dovrà essere ben drenante per evitare ristagni idrici e marciume radicale.
Parlando di irrigazioni, richiede innaffiature moderate. Solitamente basta annaffiarla una volta a settimana. Il terreno dovrà essere umido, ma non inzuppato d’acqua. In caso di siccità estrema potrebbe aver bisogno di un tantino più di acqua.

Per quanto riguarda la concimazione, sebbene non sia strettamente necessario, ecco che a inizio primavera si potrebbe fornire un fertilizzante NPK 12-8-16, in modo da stimolare la crescita.
Fortunatamente non serve potarla, a meno che non sia necessario ridare forma alla pianta o eliminare parti secche o rovinate. L’eventuale potatura andrà fatta o a fine inverno o a inizio primavera.
Pianta assai rustica, attenzione agli insetti succhiati e alle lumache. Inoltre un’umidità eccessiva o uno scarso drenaggio causano lo sviluppo di malattie fungine.