Piante velenose comuni che non sapevi essere tossiche (forse)
Ci sono alcune piante che sappiamo essere velenose. Ma ci sono altre piante comuni che, spesso, vediamo nei giardini che sono altrettanto tossiche, solo che in pochi lo sanno. Saper distinguere le piante velenose comuni è importante soprattutto se nel giardino transitano cani, gatti o bambini. Le piante che andremo a vedere sono più comuni di quanto non immaginiate: in tanti le tengono in giardino o anche in casa ignari delle loro proprietà tossiche.
Piante velenose e tossiche più comuni di quanto non pensiate

Partiamo dalla morella rampicante o Solanum dulcamara. Si tratta di una pianta erbacea legnosa comune, con bacche dai colori vivaci. Tutta la pianta è tossica, particolarmente pericolose per i bambini che vedono le bacche colorate e le scambiano per frutti commestibili, avvelenandosi.
Il Physalis alkekengi, alkekengi per gli amici o lanterna cinese, è una pianta imparentata con la precedente e altrettanto tossica. Sia le foglie che i frutti sono tossici.
Più o meno tutti sappiamo che la digitale è tossica. Si tratta di piante biennali alte e fiorite che crescono bene anche all’ombra, con fiori su spiga dal bianco al viola. Fiori, foglie, radici e steli sono molto tossici.
Anche l’alloro di montagna è tossico. La Kalmia latifolia a volte cresce pure spontanea nel giardino. Come le azalee e i rododendri, anche l’alloro di montagna presenta corteccia, linfa, fiori e foglie tossiche.
Per non parlare poi del ricino. Il Ricinus communis è una pianta tropicale coltivata come annuale qui da noi. Le foglie e i fiori sono molto belli, solo che contiene la ricina, una tossina mortale.
Pure il tasso è velenoso. Pianta adatta alle siepi e coltivata sia in pieno sole che all’ombra, produce bacche rosse e carnose che contengono semi tossici. E pure le foglie aghiformi sono velenose per l’uomo e gli animali.
Anche foglie e bacche del sommaco velenoso o Toxicodendron vernix sono tossiche. Altre specie di sommaco sono innocue, ma non questa. Attenzione dunque a foglie, steli e bacche.
Lo dice il nome stesso: l’edera velenosa è tossica. Il Toxicodendron radicans contiene un olio chiamato urushiolo, contenuto sia nelle foglie che in altre parti della pianta. Questo vuol dire che bisogna evitare di bruciare la pianta perché anche i fumi che sprigiona sono pericolosi.
Il giglio di Pasqua o Lilium longiflorum è molto bello, ma sia linfa che steli e foglie sono estremamente tossici. E questo vale sia per l’uomo che per gli animali domestici, in particolare i gatti.
Attenzione anche l’ortica. Le piante afferenti al genere Urtica, infatti, sono assai pericolose per contatto.
Pure la Rumex è tossica per cani e gatti, mentre l’uomo presenta una tossicità minore. Nota anche come acetosa o molo giallo, il suo fiore maturo assomiglia ai fondi di caffè.
Prestare attenzione anche alla Lantana camara, la quale produce dei coloratissimi grappoli di fiori amati dai giardinieri. A volte forma anche arbusti, ma non solo è assai invasiva. Bacche, foglie e linfa, infatti, sono tossici.
Più o meno sappiamo tutti (o dovremmo saperlo) che il mughetto o Convallaria majalis è tossico. I suoi profumati fiori bianchi, infatti, nascondono una tossicità insospettabile. Oltre al fatto che è una pianta invasiva.
A quanto pare anche l’Actaea o Baneberry bianco è una pianta erbacea velenosa. Appartenente alla famiglia dei ranuncoli, presenta bacche sia bianche che rosse.
Anche il Tanacetum vulgare è una pianta tossica. Pianta perenne coltivata per i suoi fiori gialli che sembrano bottoni, è tossico se ingerito sia per l’uomo che per gli animali (specie per il bestiame). Spesso lo si confonde con il Jacobea vulgaris o senecione, anche questo velenoso.
Se si chiama quercia velenosa, un motivo ci sarà. Stiamo parlando del Toxicodendron diversilobum. Presenta gruppi di tre foglie, assai facili da identificare, esattamente come l’edera velenosa. Le foglie diventano rosse in autunno, poi la pianta produce delle bacche bianche. Non solo è tossica: come l’edera velenosa non dovrete neanche toccarla altrimenti rischiate di sviluppare gravi dermatiti.

Piante notoriamente tossica: stiamo parlando del Nerium oleander o oleandro. Arbusto fiorito facile da coltivare, dai bei fiori profumati, spesso è usato in vaso o per creare delle siepi. Purtroppo è altamente velenoso sia se toccato che ingerito. E questo vale per gli esseri umani e per gli animali.
Pure il vischio sappiamo che è tossico, anche se le diverse specie variano un po’ in quanto livello di tossicità. In generale, però, il vischio va sempre tenuto lontano da bambini, cani e gatti.
La Datura stramonium o stramonio è altamente tossico e pericoloso se ingerito, sia per le persone che per gli animali. Pianta appartenente alle solanacee, produce steli viola spessi con grandi fiori bianchi o viola a forma di tromba. Inoltre puzza di piedi sporchi.
Tossicissimo anche il Conium maculatum, tanto che il suo nome comune è cicuta velenosa. Pianta invasiva, è velenosa sia per l’uomo che per gli animali, anche se ingerita in piccole quantità. Inoltre non è neanche una pianta facile da identificare. Il primo anno produce fiori bianchi a ombrello che ricordano il pizzo. Il secondo anno, invece, produce fusti cavi con striature e macchie rosso-violacee. Non bruciate mai questa pianta: anche i fumi sono tossici.
La Pastinaca sativa o pastinaca selvatica è pure lei una pianta tossica. Pianta alta con fiorellini gialli e foglie che ricordano quelle del sedano, spesso cresce insieme alla cicuta velenosa, creando una selva di fiori gialli e bianchi a forma di ombrello. Non solo è tossica se ingerita, ma anche se toccata.
Infine da evitare come la peste anche l’Heracleum mantegazzianum o panace gigante. Alta anche 6 metri, produce grappoli di fiori bianchi che ricordano il pizzo. Simile alla cicuta velenosa, grazie agli steli con macchie viola, presenta anche una fitta peluria. La pianta è molto, molto tossica anche solo per brevi contatti. Occhio dunque quando andate in passeggiata con i cani.