Oleandro: cosa sapere sulla sua tossicità e cura in giardino
Nei giardini delle zone calde e soleggiate si usano spesso piante resistenti e facili da gestire. Tra queste, l’oleandro è molto comune grazie ai suoi fiori colorati e al fogliame verde tutto l’anno. Si trova in vasi sui balconi, nei giardini privati e perfino negli spazi pubblici. È apprezzato perché richiede poca manutenzione, resiste alla siccità e decora subito qualsiasi spazio esterno. Ma dietro il suo aspetto decorativo si nasconde un rischio serio.

L’oleandro è una delle piante più tossiche in circolazione. Ogni parte, dalla linfa alle foglie, dai fiori ai rami, contiene una sostanza molto pericolosa chiamata oleandrina. Anche una piccola quantità ingerita può causare disturbi gravi come vomito, dolori allo stomaco e problemi al cuore. In alcuni casi possono comparire anche tremori, perdita di coscienza e complicazioni molto serie. Il pericolo esiste anche solo toccando la pianta, soprattutto se si ha la pelle sensibile o ci sono ferite.

Gli animali domestici, come cani, gatti, conigli o tartarughe, possono facilmente avvicinarsi alla pianta e mordere le foglie o bere l’acqua dei sottovasi. Per loro, anche una minima dose può risultare fatale. I sintomi compaiono in fretta: eccessiva salivazione, debolezza, tremori e, nei casi peggiori, la morte se non si interviene subito con un veterinario. C’è anche un altro aspetto da non sottovalutare: i rami secchi dell’oleandro, se usati nel barbecue o nel camino, rilasciano fumi tossici. Anche da morta, la pianta resta sempre pericolosa.
Se in casa ci sono bambini o animali, è importante valutare bene se vale la pena coltivare questa pianta. In alternativa, si possono scegliere varietà decorative che non comportano rischi. Il giardino può restare bello anche senza mettere in pericolo la salute di chi ci vive. Meglio essere informati prima di piantare qualcosa che, pur essendo bella, può diventare un pericolo silenzioso e nuocere alla salute nostra e di chi ci circonda.