Monk’s Pepper: tutto quello che c’è da sapere sull’agnocasto
Un’altra spezia dal nome molto particolare è il Monk’s Pepper. Si tratta di una spezia che ricaviamo dall’agnocasto, un arbusto della famiglia delle Verbenacee il cui nome scientifico è Vitex agnus-castus. Forse lo conosci anche con il nome di falso pepe, in quanto i frutti maturi ed essiccati assomigliano parecchio al pepe nero o anche con l’evocativo nome di pepe dei monaci.
Il Monk’s pepper si usa in cucina?
Come pianta, l’agnocasto è un arbusto perenne alto al massimo 6 metri. Le foglie sono di colore verde, mentre i fiori variano dal rosa al blu (sbocciano fra giugno e settembre). I frutti, che si raccolgono a fine estate, sono delle drupe carnose che contengono i semi. Sia i fiori che le foglie hanno un odore prepato e resinoso.
Per quanto riguarda l’uso, in cucina qualcuno sostiene che si possa utilizzare come sostituto del pepe, anche se ha un sapore più delicato e speziato, cosa che potrebbe cambiare un po’ il sapore del piatto. Per esempio, con il pepe del monaco è possibile preparare un Ras el Hanout.
Tuttavia il suo uso maggiore non lo si ha in cucina, bensì nella medicina tradizionale dove veniva usato per curare le irregolarità del ciclo mestruale, la sindrome premestruale e per aumentare la produzione del latte materno.
In realtà sono pochi gli studi clinici che hanno effettivamente testato l’utilità e l’efficacia dell’agnocasto. In generale, si è visto che l’agnocasto aiuta un po’ a ridurre i sintomi della sindrome premestruale. Tuttavia bisogna tenere in conto che il suo uso è vietato in gravidanza e che può causare effetti collaterali come:
- nausea
- mal di testa
- vomito
- diarrea
- disturbi del ciclo mestruale
- affaticamento
- dermatite
Effettivamente, a parte situazioni particolari, come spezia il pepe del monaco sembra non essere molto utilizzato. Ma se sei interessato ad altre tipologie di pepe, dai uno sguardo al Voatsiperifery o pepe selvatico del Madagascar e il Long Pepper o pepe lungo.