Cos’è l’artiglio del diavolo, proprietà, benefici e controindicazioni di questa pianta

L’artiglio del diavolo è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Pedaliaceae. Questa è una pianta curativa molto utilizzata nella medicina tradizionale africana. È imparentata con l’arnica o l’artrifit, poiché hanno delle proprietà molto simili. Il suo nome scientifico è Hapagophytum. Cresce prevalentemente nel deserto del Kalahari e in Madagascar.

fiore di artiglio del diavolo

È conosciuta con il nome di artiglio del diavolo perché il suo frutto è dotato di piccoli uncini che si attaccano a tutto ciò che toccano. Il nome deriva dalla frenetica agitazione degli animali nel momento in cui le loro zampe rimangono impigliate negli arpioni del frutto. L’utilizzo che ne viene fatto riguarda le infiammazioni ed il dolore locale. All’interno dei frutti sono presenti alcune molecole tra cui i glicosidi iridoidi. Gli iridoidi inibiscono la sintesi delle prostaglandine, ovvero gli ormoni che causano il dolore. Sono in grado anche di ridurre la permeabilità cellulare, permettendo la diminuzione dell’infiammazione generale.

L’artiglio del diavolo contiene anche polifenoli, flavonoidi e arpagosidi, che contengono proprietà antinfiammatorie e analgesiche. Tutti questi elementi apportano molti benefici alla salute. L’estratto di questa pianta potrebbe ridurre il dolore cronico dovuto ad artrite reumatoide a: ginocchia, fianchi e mani, alleviando il dolore e migliorando la mobilità. Potremmo utilizzare l’estratto di questa pianta in vari modi: in capsule, in pillole, nelle creme, in gocce e attraverso l’infusione di radice secca o bagnata. Per quanto riguarda le dosi, si consiglia di non superare le due infusioni al giorno. In estratto secco massimo 3 grammi al giorno e in estratto liquido massimo 4 mg al giorno. Per capsule o compresse bisognerà seguire le istruzioni.

In alcuni casi, bisognerebbe prestare attenzione al suo utilizzo: le donne incinte; chi soffre di ulcera gastrointestinale; in caso di problemi cardiaci o pressione sanguigna; se allergici al principio attivo; se si stanno assumendo farmaci antiaritmici. Per quanto riguarda gli effetti collaterali potremmo avere: vomito, nausea e diarrea; mal di stomaco; riduzione del livello di glucosio nel sangue; sensazione di stanchezza o affaticamento.

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