Come fare per non raccogliere troppo presto l’aglio – semplice: bisogna conoscere le fasi di crescita
Non siete mai sicuri di quando raccogliere l’aglio per usarlo in cucina? Ebbene, il trucchetto che i nostri nonni usavano per non sbagliare mai consisteva semplicemente nel conoscere le fasi di crescita dell’aglio. In effetti è fondamentale capire a che punto della sua coltivazione si sia arrivati, in modo da aiutarlo e da riuscire a ottenere delle teste d’aglio di grandi dimensioni.
Le fasi di crescita dell’aglio

Sappiamo che l’aglio è costituito da un bulbo con spicchi uniti fra di loro e che formano la cosiddetta testa d’aglio. Tecnicamente parlando possiamo considerare ogni spicchio come un bulbo in miniatura, pieno zeppo di energia per germogliare e creare una nuova pianta. Ci sono tuttavia delle fasi di crescita che è bene imparare a conoscere, in modo da aiutare l’aglio a crescere al meglio delle sue possibilità.
La prima fase è quella della radicazione delle radici. Gli spicchi d’aglio iniziano a produrre radici 3-7 giorni dopo la semina, continuando a svilupparsi fino a quando il terreno non gela. Gli spicchi si sviluppano fra fine settembre e inizio ottobre e andrebbero piantati 6-8 settimane prima della prima gelate.
Considerate che le radici si sviluppano quando le temperature sono inferiori ai 5°C. Inoltre, più radici ha, più la testa d’aglio corrispondente diventerà grande e con più spicchi.
La seconda fase è quella della germinazione. Quando le temperature salgono sopra i 4°C ecco che gli spicchi inizino a produrre, nel giro di 4-8 settimane, dei germogli verdi.
Segue la terza fase, quella della crescita della parte verde della pianta. Quando le temperature salgono fra i 10 e i 15°C, ecco che le foglie verdi raggiungono, nell’arco di 3-4 settimane, il massimo della loro crescita. In questa fase, però, gli spicchi non si sono ancora ben sviluppati e manca ancora il fusto centrale rigido.
Quando le piantine raggiungono le dimensioni di una matita, ecco che potete raccoglierle: dovrete usare i bulbi piccoli dell’aglio fresco molto velocemente, considerando anche che avranno un sapore molto delicato.
Nelle varietà a collo duro ecco che assistiamo a una quarta fase, quella della produzione di ramificazioni rigide che si sviluppano all’estremità dei rami centrali. Questo di solito avviene per 3-4 settimane fra la tarda primavera e l’inizio dell’estate, quando i rami principali iniziano ad arricciarsi.
Anche questi boccioli possono essere mangiati, cotti o crudi, ma hanno un sapore delicato che ricorda un po’ quello dei cipollotti.

Ci sarebbe poi la quinta fase: quando questi rametti arricciati scompaiono, ecco che i bulbi si sviluppano nel giro di 3 settimane. Togliendo questi rametti, favorirete la formazione di teste d’aglio più grandi. Se li lasciate sulle piante, invece, alla fine questi rametti si srotoleranno, diventeranno dritti e qui si apriranno i fiori.
Infine abbiamo la sesta fase, quella della fioritura. Questa indica la fine del ciclo di crescita dell’aglio. I fiori si aprono 8-10 mesi dopo la semina, ma occhio: i fiori compaiono solamente sulle varietà a collo duro.
Ogni capolino è formato da decine di piccoli bulbilli, ciascuno dei quali assomiglia a un mini spicchio d’aglio. Anche i bulbilli sono commestibili, ma di solito non vengono piantati in quanto ognuno di essi produce solamente un singolo spicchio d’aglio, non una testa intera.