Coltivare il pero: guida pratica per raccolti abbondanti
Coltivare alberi da frutto è un’attività che unisce passione, cura per la natura e il piacere di raccogliere i propri prodotti. Tra le tante opzioni, il pero si distingue per la sua semplicità di coltivazione, la resistenza e la generosità nel dare frutti saporiti e profumati. È una scelta adatta a molti spazi; infatti, si può piantare in giardino come esemplare singolo, far crescere contro un muro oppure coltivarlo in vaso grazie alle varietà nane.

Per ottenere buoni risultati, è importante partire dalla scelta della varietà giusta, tenendo conto del clima della zona. Poiché la maggior parte dei peri ha bisogno di un altro albero per essere impollinata, è utile piantarne almeno due compatibili. Il terreno deve essere ben drenato per evitare ristagni, e l’esposizione ideale è al sole pieno, per almeno 6 ore al giorno. Al momento della messa a dimora, si prepara una buca profonda, si sistemano bene le radici e si annaffia abbondantemente, coprendo infine con uno strato di pacciamatura organica.

L’irrigazione è fondamentale nei primi anni, per aiutare la pianta a radicarsi, e anche in estate quando il caldo può compromettere la produzione di frutti. Per quanto riguarda la concimazione, è sufficiente nutrire l’albero una o due volte l’anno, evitando l’eccesso di azoto che favorirebbe solo la crescita del fogliame. La potatura si effettua in inverno per eliminare rami danneggiati o disordinati, migliorando così la forma e la resa della pianta.
La raccolta avviene in genere tra fine agosto e settembre. Non bisogna strappare i frutti, ma raccolti con una leggera torsione quando iniziano a maturare. Una volta colte, le pere possono essere lasciate a maturare in casa e poi conservate in un luogo fresco o in frigorifero. Con le giuste attenzioni, il pero diventa una fonte affidabile di frutta sana e gustosa per molti anni.