Bastard saffron: tutto quello che devi sapere sulla pianta decorativa chiamata zafferano del Capo
Non lasciarti ingannare dal nome: nonostante si chiami anche lo zafferano del Capo, il bastard saffron o Cassine peragua (questo il suo nome scientifico) è una pianta che non è usata come spezia. Più che altro o è utilizzata a scopo decorativo nei giardini o il suo legno è usato per realizzare mobili.
Cosa c’è da sapere sul bastard saffron?
Il Cassine peragua, noto anche come zafferano del Capo, zafferano bastardo (nome attribuito anche al velenoso Colchico) o spatola della foresta, è una pianta originaria del Sud Africa. Si tratta di un albero di medie dimensioni, può arrivare anche ai 5 metri di altezza (ma ne esistono esemplari anche di 15 metri).
In Africa cresce in ambienti differenti: lo si trova nelle profondità delle foreste e sui pendii rocciosi, passando anche per le dune costiere. In tutto il continente è coltivato soprattutto come pianta ornamentale da giardino, anche nella versione nana costituita dalle due sottospecie più rare barbara e affinis.
Comunque sia, come pianta è molto bella a vedersi: è un albero sempreverde con foglie rotonde e dure, di colore verde scuro, rame, arancione o scarlatto. Il tronco da adulto diventa colore zafferano (da qui il nome) in quanto la corteccia grigia si sfalda esponendo il colore sottostante.
I fiori formano dei grappoli dall’odore molto forte. I frutti sono costituiti da bacche di colore verde che, man mano che maturano, diventano prima viola e poi nere.
Come dicevamo, come pianta è usata per:
- creare mobili grazie al suo legno duro e alla sua colorazione giallo-arancio
- decorare i giardini: è un’ottima pianta ornamentale, anche se tende a crescere molto lentamente. Ha il pregio di resistere parecchio al vento e al sole diretto. Man mano che cresce la sua chioma forma una cupola dal fogliame multicolore e che sormonta un tronco color zafferano. Inoltre i frutti hanno un buon odore e tendono ad attirare gli uccellini