Anone: cos’è, come si mangia e perché provarlo almeno una volta
L’anone è un frutto esotico ancora poco conosciuto in Europa, ma che inizia a comparire più spesso nei mercati e supermercati, soprattutto in Italia e in Spagna. Ha un aspetto insolito che può incuriosire, ma la sua caratteristica principale è la polpa bianca, dolce e cremosa, che si mangia al cucchiaio. Si consuma al naturale oppure viene usato in frullati e dolci, senza bisogno di cottura. Questo frutto si presta bene a chi vuole provare qualcosa di diverso, sia per gusto che per benefici nutrizionali.

Cresce su un albero chiamato Annona cherimola e si sviluppa in zone con clima mite e poco umido. In Europa è coltivato soprattutto in Andalusia, nel sud della Spagna, dove il clima lo favorisce. Si raccoglie tra ottobre e marzo, ed è pronto da mangiare quando la buccia inizia a diventare scura e il frutto cede leggermente alla pressione delle dita. All’interno ci sono anche diversi semi neri, duri, che bisogna scartare.
Dal punto di vista nutrizionale, l’anone è ricco di vitamina C, fibre e potassio. Aiuta la digestione, rafforza le difese immunitarie ed è utile anche per chi vuole tenere sotto controllo la pressione. Contiene anche vitamina B6, che può avere effetti positivi sul sistema nervoso. Ha un gusto dolce, a metà tra banana e pera. Tuttavia, è importante non esagerare con le quantità e, in caso di gravidanza o allergie, è meglio chiedere consiglio al medico prima di consumarlo spesso.

Il prezzo può variare in base alla provenienza e alla stagione, ma di solito si aggira intorno ai 7–12 euro al chilo. È meglio conservarlo a temperatura ambiente se ancora acerbo e spostarlo in frigo quando è maturo. Si può anche congelare a pezzetti o in purea. In commercio, una delle varietà più comuni è il Fino de Jete, riconoscibile per la sua polpa più liscia e per la presenza di meno semi. Con un sapore dolce e una consistenza morbida, può piacere a chi cerca qualcosa di nuovo e sano, ma va consumato nel modo giusto, senza esagerare.