Si possono potare rami, radici e alberi del vicino che sporgono nel mio giardino – la risposta che non ti aspetti
La convivenza con il vicinato non sempre è facile. Specie quando ci sono giardini e piante di mezzo. Per esempio: se rami, radici o alberi del vicino sporgono nel mio giardino, si possono potare? O meglio: posso io potare ciò che sporge sul mio terreno? Ecco, la legge ci dice che non possiamo farlo. O quasi.
Potare o no alberi, rami e radici del vicino che invadono il nostro giardino?

Dunque, dal punto di vista legale il Codice Civile, nell’art. 896, comma 1, recita “Quegli sul cui fondo si protendono i rami degli alberi del vicino può in qualunque tempo costringerlo a tagliarli, e può egli stesso tagliare le radici che si addentrano nel suo fondo, salvi però in entrambi i casi i regolamenti e gli usi locali”.
Il che sembrerebbe voler dire che non possiamo potare i rami degli alberi del vicino che sporgono, ma possiamo obbligarlo a tagliarli. Quello che si può fare, invece, è tagliare eventuali radici che invadano il nostro giardino. Tuttavia, in entrambe le situazioni, bisogna prima controllare cosa dicano i regolamenti comunali di zona e gli usi locali. E nel contempo, magari, controllare che il vicino abbia rispettato le distanze da mantenere con alberi e arbusti quando si piantano piante vicine ai confini e alle recinzioni.
La legge appare chiara: non importa se abbiamo rispettato le distanze previste, non importa quanto l’albero sia lontano dal confine. Se i rami invadono gli spazi altrui, devono essere tagliati. E se il vicino proprietario dell’albero non ottempera a tale obbligo, ecco che va incontro a sanzioni.
Bisogna però intervenire tramite via formale, attivando l’autorità giudiziaria. Questo perché, se si fa di testa propria, si rischia a sua volta una denuncia da parte del vicino riottoso per danneggiamento della proprietà altrui.
Tutto questo vale per i rami degli alberi che sporgono. Per le radici, invece, è diverso. Quelle possono essere tagliate anche senza averne fatta richiesta prima al vicino. Questo perché le radici crescono in maniera incontrollabile, non possono essere confinate ed è sempre possibile reciderle accidentalmente durante i lavori normali di giardinaggio.

Ci sarebbe poi la questione connessa relativa ai frutti che cadono nel giardino altrui. Ebbene, il vicino, oltre ad avere il diritto di tagliare le radici che invadono il suo giardino, ha anche il diritto di raccogliere per proprio uso e consumo i frutti che cadono dai rami che si protendono sulla sua proprietà. Questo a meno che regolamenti e usi locali non sostengano il contrario.
Precisiamo che questa è cosa ben diversa da quell’antipatica abitudine di alcune persone di raccogliere i frutti da alberi presenti sui confini, protendendosi all’interno dell’altrui proprietà per coglierne il più possibile. Un conto sono i frutti caduti da soli sulla pubblica strada, un contro allungarsi per prendere anche i frutti presenti all’interno dei confini della proprietà.