Tutto quello che c’è da sapere sul wasabi, una pianta giapponese dalle spiccate note piccanti

Il wasabi, il cui nome scientifico è Eutrema japonicum Koidz, è una esemplare che fa parte della famiglia delle Brassicacee. Nel mondo orientale è conosciuto anche come “ravanello giapponese” per via del suo insolito aspetto che ricorda quello di un ravanello dalla forma allungata.

radici verdi

Tutti lo conosciamo perché viene impiegato nella realizzazione di salse da accompagnare ai piatti della cucina nipponica. Gli elementi che lo contraddistinguono maggiormente sono il suo sapore pungente e la colorazione brillante. Nonostante infatti il suo aspetto possa sembrare innocuo è talmente piccante da poter causare la lacrimazione. Spesso in Italia accostiamo il wasabi alla salsa di soia senza sapere che fare questa cosa in Giappone è totalmente fuori discussione. Secondo il galateo queste due salse devono essere gustate separatamente e mai mescolate.

foglie in primo piano

Facciamo a questo punto un “focus” sulle caratteristiche principali del ravanello Giapponese. La pianta del wasabi ha origini selvatiche tuttavia può essere agevolmente coltivata sia nel terreno che in vaso. Prendersene cura non è affatto difficile, l’importante è prestare attenzione a qualche piccola esigenza che questo esemplare ha. Per prima cosa bisogna posizionarla in una zona semi-ombreggiata. La pianta del wasabi infatti non tollera i raggi diretti del sole né tantomeno le alte temperature. Il terreno in cui le radici si devono insinuare deve essere sempre umido e ben drenato. Non a caso, quando si trova allo stato selvatico, il wasabi tende a crescere in prossimita delle aree di ruscellamento.

piatto giapponese

Prima di poter passare alla raccolta bisogna aspettare almeno 2 anni, altrimenti il wasabi rischia di essere “prematuro” e di non sviluppare il suo sapore caratteristico. Passiamo ora realizzazione della famosissima salsa. Sembra decisamente complessa da preparare ma non è affatto così. Basta procurarsi una radice fresca, croccante e privata delle foglie ed una grattugia. L’unica cosa da fare è grattuggiare la radice e fare una pallina con ciò che si ricava. L’alternativa consiste nel mescolare la polvere di wasabi, che è anche molto facile da reperire in commercio, ad un po’ d’acqua fino ad ottenere un composto dalla consistenza “pastosa“.

radici del ravanello giapponese

Un consiglio per tutti coloro che desiderano sperimentare in cucina col wasabi: quando lavorate con questa radice non toccatevi mai gli occhi, specialmente se prima non avete risciacquato con cura le mani! Ci teniamo a ricordare che la piccantezza del wasabi può diventare pericolosa per l’occhio ma non solo. Questa salsa va assaporata in piccole dosi perché, a dispetto del suo aspetto, potrebbe rivelarsi più “forte” del previsto.

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