Rosa canina, miti e leggende su questo bellissimo fiore

Lo sapevi che ci sono diversi miti e leggende collegati alla rosa canina? Nota anche come rosa selvatica, questa rosa che cresce spontanea in natura nei boschi, è alla base di alcune interessanti leggende. La maggior parte parlano delle sue origini, ma ci sono anche alcune tradizioni che le collegano ai vampiri.

Scopriamo le leggende sulla rosa canina

Rosa canina leggende

Questi sono solo alcuni dei miti e delle leggende della rosa canina, se ne conoscete altri fatecelo sapere:

  • Plinio il Vecchio: una leggenda vuole che sia stato proprio Plinio il Vecchio a contribuire a diffondere la credenza popolare secondo la quale la radice della rosa canina fosse utile contro la rabbia trasmessa dal morso degli animali, in particolare dei cani. Ora sappiamo benissimo che la rabbia, essendo una malattia virale, non ha cura, ma gli antichi romani pensavano che le spine ricurve della pianta assomigliassero molto alle zanne dei cani. Dunque decisero che per guarire dai morsi del cane, bisognasse farsi graffiare dalle spine della rosa selvatica
Rosa canina, bacche rosse e carnose
  • Il Diavolo e la rosa selvatica: un’altra leggenda racconta che il Lucifero, una volta cacciato dal Paradiso, cercò di farvi ritorno realizzando una scala con le spine della pianta. Il suo peso, però, curvò le spine verso il basso. Da qui ecco perché le spine della rosa selvatica hanno quel particolare aspetto ricurvo
  • Bacco e la rosa canina: il dio Bacco, sempre alla ricerca di nuove avventure amorose, un giorno si incapricciò con una ninfa. Quest’ultima non ne voleva sapere e scappò dal dio. Ma la ninfa ad un certo punto inciampò su un cespuglio spinoso, cadde a terra ed ecco che il dio riuscì a raggiungerla. Da quel momento il dio trasformò il cespuglio in una rosa che avesse i fiori del colore delle guance della ninfa
Rosa selvatica e vampiri
  • Rosa canina contro i vampiri: secondo credenze popolari (citate anche da Bram Stoker in Dracula) mettere un rametto di rosa selvatica (o anche di biancospino) sul coperchio della bara di un vampiro impedisce alla creature di risorgere. In altre varianti viene spiegato che quando si uccide un vampiro, per evitare che risorga, bisognerebbe tagliargli la testa, riempirne la bocca con la rosa canina e seppellirla a testa in giù

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