Reishi, tutto quello che volevi sapere su questo fungo: attenzione, però, come lo consumate
Più che una spezia, il reishi è un fungo la cui polvere trova ampie applicazioni in medicina naturale e in cucina. Il suo nome scientifico è Ganoderma lucidum ed è un fungo parassita o saprofita che tende a cresce su querce e castagni. In Cina è molto utilizzato per via delle sue proprietà medicinali. Una curiosità: il nome reishi è quello giapponese, in Cina si chiama Ling zhi.
Per cosa si usa il reishi?
Il reishi è un fungo con un cappello del diametro anche di 15 cm, reniforme o con forma a ventaglio. Il gambo può essere sia verticale che obliquo, il colore è bruno-rossastro con bordo del cappello più giallastro (anche se ne esiste una variante rossa e una nera). Spesso il cappello presenza delle striature concentriche. La superficie dei funghi giovani è più lucida, mentre nei funghi più vecchi tende a opacizzarsi.
La consistenza è prima elastica e poi, col passare del tempo, diventa più coriacea e legnosa. L’odore è gradevole, sa di tannino, mentre il sapore è legnoso e tannico.
È un fungo che cresce in tarda primavera, in estate e autunno. Lo si vede soprattutto su querce e castagni, ma a volte cresce anche sugli olivi.
Il reishi contiene triterpeni con struttura molecolare simile agli ormoni steroidei. Inoltre è ricco di polisaccaridi, cumarina, mannitolo e alcaloidi.
Di per sé, il reishi così come è non è commestibile. Anche in ambito medicinale, infatti, viene usato solo sotto forma di polvere essiccata. Lo si usa solitamente per preparare decotti, unguenti, liquori o compresse. Si ipotizza che possa avere azione anti infiammatoria e citotossica a livello oncologico. Nella medicina tradizionale cinese, poi, è usato per tenere sotto controllo la glicemia e il colesterolo, nonché per ridurre le aritmie cardiache.
Al reishi si ascrivono proprietà benefiche come:
- azione analgesica
- antiallergico
- antiossidate
- antitumorale
- ipotensivo
- abbassa colesterolo e glicemia
- antidepressivo
- mucolitico
- stimolante le difese immunitarie
Per quanto riguarda l’uso in cucina, bisogna raccoglierlo, tagliarlo, essiccarlo e ridurlo in polvere. A questo punto lo si può usare bollendolo per preparare delle zuppe o in infusione per le bevande.
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