Questa è una pianta potenzialmente velenosa: se usata in grandi dosi può scatenare insufficienza epatica, renale e aborto

Il prezzemolo è probabilmente una delle piante più popolari al mondo. La sua resa aromatica nella preparazione di ricette culinarie infatti è eccellente. Questa pianta è originaria delle zone mediterranee e cresce spontaneamente nei boschi e nei prati delle zone a clima temperato. Il suo nome scientifico è Petroselinum crispum e teme il freddo intenso.

pianta di prezzemolo

Il prezzemolo, per come viene utilizzato abitualmente è praticamente innocuo e presenta anche delle proprietà benefiche molto interessanti. È ricco di vitamina C, calcio, potassio, ferro, acido folico e beta carotene. Secondo il Giardino Botanico Wandsbek questa pianta sarebbe in parte velenosa. Il pericolo proviene dalla pianta in fiore. Durante il secondo anno di vita potrebbe iniziare a fiorire, questi fiori diventano poi semi che contengono a loro volta un olio ricco di apiolo.

La molecola presente nell’apiolo sarebbe in grado di scatenare reazioni allergiche, è infatti epatotossico e nefrotossico. Questa sostanza sarebbe in grado di stimolare la contrazione della muscolatura liscia di intestino, vescica e utero. Se si dovesse assumere in quantità molto elevate sarebbe in grado di scatenare insufficienza epatica, insufficienza renale e aborto. Il problema principale riguarda ciò che accade dopo la fioritura. Tutta la pianta verrebbe contaminata da questa sostanza anche le tanto rinomate foglie aromatiche. Questo spiega l’usanza dei contadini di piantare prezzemolo fresco ogni anno, evitandone il consumo dopo la fioritura.

Secondo il giardino botanico tedesco, il prezzemolo sarebbe più velenoso anche dell’oleandro. In questa speciale classifica troveremo il suddetto oleandro al secondo posto, il papavero al terzo posto e il tulipano al quarto posto. Questa classifica lo scorso anno vedeva come primo alimento più velenoso al mondo il tubero più famoso ed utilizzato, la patata. È noto infatti che la patata contenga solanina, nel momento della germinazione o se di colore verde. Anche in queso caso è assolutamente vietato consumare questo alimento.

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