Possiamo creare un terriccio per piante tropicali fai da te
La risposta ovviamente è sì, possiamo creare tranquillamente un terriccio per piante tropicali fai da te. Ma conviene farlo? Dipende. Se siamo neofiti, non molto esperti o non abbiamo troppo tempo da dedicare al giardinaggio, forse conviene optare per i terricci già pronti che si trovano in commercio.
Ma se amiamo sperimentare o vogliamo provare a fornire alle nostre piante tropicali un terreno più personalizzato, ecco qualche consiglio utile da cui partire.
La ricetta del terriccio perfetto per piante tropicali…

… non esiste. Questo perché la tendenza è sempre quella di chiedere le ricette per il terreno ideale per piante succulente, tropicali, a foglia verde, da fiori… Ma non esiste. O meglio: ci sono, ma bisogna sempre adattarli all’ambiente, al clima e alla temperatura delle nostre case e giardini.
Un terriccio che vada bene per delle piante tropicali coltivate in Thailandia, per esempio, potrebbe non essere adatto alle nostre latitudini. Questo perché abbiamo un clima, temperature e umidità totalmente differenti.
Detto questo, però, ecco che ci sono comunque dei principi da rispettare se proprio si vuole creare da sé il proprio terriccio per piante tropicali.
Un buon substrato per piante tropicali, adatto dunque a Monstera, alocasia o orecchie d’elefante, Anthurium o anche filodendri, potrebbe essere composto da un mix di terriccio universale e perlite. A questi possiamo aggiungere anche fibra di cocco, carbone vegetale, corteccia di pino (talvolta la trovate indicata come bark) o sfagno. Sia lo sfagno che la corteccia di pino sono particolarmente utili per rendere il substrato maggiormente leggero. Inoltre sono capaci di trattenere l’acqua in eccesso, rilasciandola poi gradualmente. Il che permette di avere un substrato sempre umido e ben arieggiato, ma riducendo i rischi di ristagni idrici e marciume radicale.

Potrebbe anche andare bene un mix di terriccio universale, sabbia e perlite, ma dovrete comunque aggiungere del classico terriccio da giardino o anche dell’humus di lombrico. Questo perché bisogna arricchirlo un po’ e rendere maggiormente drenante il terriccio universale.
Un altro mix valido potrebbe essere quello a base di terriccio universale, perlite, carbone vegetale e fibra di cocco.
Tutto ciò, però, vale solo a grandi linee. Ogni specie di pianta ha bisogno di un suo terreno, valutandone non solo la tessitura e la ricchezza, ma anche il pH (qui vi spieghiamo come capire quale sia il pH del terreno in modo da correggerlo se necessario). E modificandone la composizione a seconda delle necessità. Un terreno che va bene in una casa, non è detto che vada altrettanto bene in un’altra, pur coltivando la stessa pianta. Troppe le variabili ambientali che potrebbero modificarne la crescita.