Ornitogallo, come coltivare questo bulbo per ottenere splendidi fiori

Se amate i bulbi, non fatevi sfuggire l’opportunità di allietare casa e giardino con l’ornitogallo. Questo genere di piante, infatti, può essere coltivato sia in casa in vaso che su balconi, terrazzi e giardino. Inoltre torna utilissimo anche per le bordure dei giardini e per i giardini rocciosi. Questo complice anche il fatto che a questo genere afferiscono più di 200 specie!

Come coltivare l’ornitogallo?

ornitogallo

Chiamato comunemente ornitogallo, in realtà il nome scientifico di questo genere è Ornithogalum. Si tratta di piante che fanno parte della famiglia delle Asparagaceae e che sono diffuse in Europa, Africa e Asia.

Tutte le specie sono caratterizzate dall’avere un bulbo. Alte intorno ai 30-80 centimetri al massimo, i fiori tipicamente hanno una forma che ricorda una stella. Molte specie producono fiori bianchi a sei petali, ma ce ne sono anche con fiori arancioni.

Per esempio, l’O. corsicum, il montanum e l’umbellatum (questo cresce anche spontaneo in Italia ed è noto come latte di gallina o stella di Betlemme) hanno fiori bianchi, mentre l’O. dubium produce fiori arancioni.

Le foglie basali tendono a essere nastriformi e hanno un colore verde intenso. Al tatto risultano anche leggermente carnose. Le foglie fanno capolino da dicembre ad aprile, mentre la fioritura la ammiriamo da gennaio a marzo.

La maggior parte sono bulbi autunnali con fioritura in primavera. In estate, invece, la pianta solitamente entra in uno stato di riposo vegetativo. Dopo la fioritura, se coltivati in giardino, ecco che i bulbi andrebbero tolti dalla terra e poi ripiantati in autunno.

Come dicevamo prima, il bello dell’ornitogallo è che possiamo coltivarlo sia in casa che fuori. Tuttavia dobbiamo rispettare alcune accortezze di base. Solitamente l’ornitogallo non ama il freddo: già temperature al di sotto dei 5°C potrebbero danneggiare la pianta. Il che vuol dire che se lo coltiviamo in casa, d’inverno, se le temperature esterne si abbassano troppo, dobbiamo portarlo al riparo in casa o in serra.

Se coltivato in campo, invece, dobbiamo adottare dei sistemi per proteggerlo dal freddo, come gli appositi teli per proteggere le piante all’esterno. E non manchiamo di fare una buona pacciamatura.

ornitogallo bianco

Se possibile, optiamo per una posizione soleggiata. Come terreno, dovremo usare un terriccio ben drenante. Questo perché dobbiamo evitare qualsiasi ristagno idrico nel sottovaso o nel terreno, in quanto molto sensibile al marciume radicale.

Durante il periodo vegetativo e fino alla fine della fioritura dovremo innaffiare regolarmente. Durante la fase di quiescenza, invece, dobbiamo rallentare parecchio le annaffiature.

Alla fine della fioritura, dovreste notare come la pianta perda tutte le parti aeree. Questo perché si prepara alla fase di riposo. Una volta che le foglie sono secche, dovremo tagliarle e spostare la pianta in una zona ombreggiata. Se non possibile, dobbiamo togliere i bulbi e conservarli al riparo, in modo da poterli poi ripiantare in autunno.

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