Mimetes hottentoticus, tutto quello che volevate sapere sul Cracker Jack Silver

Avete mai sentito parlare di questa bellissima e appariscente pianta? Si tratta del Mimetes hottentoticus, questo il suo nome scientifico, un arbusto sempreverde che fa parte della famiglia delle Proteaceae, ma che è meglio noto come Cracker Jack Silver, pagoda d’argento e Hottentotstompie. Purtroppo a causa del suo limitatissimo areale di diffusione, questa pianta è a forte rischio estinzione. Inoltre è gravemente minacciata anche dagli incendi, dall’eccessiva raccolta, dalla distruzione dellhabitat e dall’infezione da Phytophthora.

Come prendersi cura di una Mimetes hottentoticus?

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SAplants, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Questo arbusto sempreverde è alto al massimo 2-3 metri. I rami sono eretti e si sviluppano da un singolo tronco, spesso anche 10 cm. Tuttavia piante estremamente ramificate possono raggiungere una forma tondeggiante anche del diametro di 2 metri.

I rami giovani sono coperti da una peluria grigiastra, mentre le piante più vecchie perdono sia la peluria che le foglie. Le foglie sono disposte in maniera alternata, lievemente sovrapposte e inclinate verso l’alto. Il colore è argentato perché ricoperto da una sottile peluria.

Il fiore ha l’aspetto vagamente di un cilindro sormontato da un ciuffetto di fiori piccoli, eretti, a forma di uovo, circondati da foglie pelose ovoidali e argentate (a volte sfumate di rosa). Ogni fiore ha la sua brattea a forma di punteruolo e ricoperta da fitti peli. Il perianzio è di color crema.

Questa pianta, come dicevamo prima, è diffusa in un’area di soli 17 km2, vicino al picco Kogelberg, nel Sudafrica. Cresce bene con terricci acidi e torba, preferibilmente sabbiosi e poveri di nutrienti. Ama le zone umide.

Questa specie è impollinata dagli uccelli e fiorisce da gennaio a maggio, con picco a febbraio. I frutti maturano dopo sei mesi e cadono a terra. Questi frutti vengono poi raccolti dalle formiche che li portano nei nidi sotterranei. Il frutto viene mangiato, ma i semi rimangono, pronti a germinare a seguito di incendi in superficie (ovviamente le piante madre muoiono durante questi incendi).

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