Mai fare questi errori con i giardini rocciosi
Amiamo alla follia i giardini rocciosi. Qui si possono ospitare tantissime piante particolari che normalmente non troviamo nei comuni giardini come le piante alpine, accanto anche a piante perenni robuste, arbusti resistenti alla siccità e piante succulente. Perfetti per i luoghi soleggiati e aperti, potete creare un panorama selvaggio bellissimo da ammirare. Tuttavia, quando state pianificando un giardino roccioso, ci sono alcuni errori da non fare.
Errori da NON fare con i giardini rocciosi

Prima di tutto non dovrete gettare rocce e piante a casaccio: il trucco per ottenere dei giardini rocciosi di successo è pianificare con cura gli spazi dove collocare piante e rocce. Se possibile cercate (o ricreate) un pendio, ma in alternativa va anche bene un prato o un qualsiasi spazio con tanta luce solare.
Evitate le zone troppo umide e con ristagni idrici. Quando posizionate le rocce, poi, smuovete il terreno in modo da posizionare le rocce facendo in modo che l’acqua non eroda il terreno. Il che vuol dire creare dei canali che deviino l’acqua fra le pietre in modo da prevenire le erosioni. Se il terreno non è adatto, cercate di aggiungere del compost, posizionando poi delle rocce e dei ciottoli sopra.
Un altro errore da non fare è cercare di combinare giardini rocciosi con giardini che hanno necessità di ombra. Questo perché le piante che amano i giardini rocciosi vogliono il sole. O meglio: si possono creare giardini rocciosi ombreggiati, ma il meglio di sé lo danno con il sole.
Se scegliete piante alpine, abituate a crescere senza ombra o copertura arborea, vogliono tanta luce solare diretta. Anche la mezz’ombra può funzionare, ma dovete scegliere piante che hanno bisogno solo di 3-6 ore di luce solare diretta al giorno.
Altro errore: la mancata progettazione e pianificazione. Dovete creare un equilibrio fra piante, rocce ed altri elementi del giardino roccioso. Troppi massi e poche piante o viceversa creano un giardino brutto da vedersi. Un trucchetto: seguite la regola dei gruppi da tre elementi per ricreare un look più naturale e selvaggio.
In molti compiono questo errore: scelgono le piante sbagliate. Ovviamente le piante che amano il sole sono perfette, così come le perenni che formano tappeti o cumuli in quanto sono in grado di ricoprire le rocce nude.
Fra le piante succulente potete usare le Delosperma, le Sedum e le Sempervivum, mentre fra le perenni erette perfette sono l’Achillea, l’Aquilegia, la Campanula e la Salvia. Se preferite i bulbi, optate per Camassia, Crocus, narcisi o tulipani, mentre fra gli arbusti legnosi troverete Calluna, Cistus, Hebe e Teucrium. Solitamente latitano gli alberi in quanto creano troppa ombra. Questo a meno che non usiate varietà nane di aceri giapponesi, conifere, agrifogli o anche bonsai che resistano all’esterno.
Cercate anche di non usare rocce e massi di materiali e colori diversi. In generale basta usare uno o due tipi di rocce al massimo. Altrimenti l’effetto che creerete sarà troppo caotico e sgradevole da vedersi.
Per quanto riguarda la scelta del tipo di rocce, dipende da dove abitate e da quali rocce riuscirete a reperire nelle vicinanze o nei negozi di giardinaggio.
Un errore assolutamente da non fare è quello di ricreare il giardino roccioso sul terreno nudo. Le temperature elevate e il sole rovinano il terreno in estate. Questo vuol dire che dovrete pacciamare il terreno esposto anche nei giardini rocciosi.

Ovviamente dovrete adattarvi all’aspetto del giardino roccioso, quindi vietate le pacciamature con compost, legno o paglia. Optate per ciottoli, ghiaia o anche pietre lisce.
Ricordatevi anche di rimuovere regolarmente le erbacce. Volete ottenere un look selvaggio, ma non fatiscente. Una o due volte a settimana controllate ed estirpate le erbacce quando sono ancora giovani.
Dovrete anche innaffiare regolarmente, specie nei giardini nuovi. Questo serve per far stabilizzare le piante. Ogni tot settimane dovrete innaffiare, aspettando che il terreno si asciughi (anche se sarebbe bene evitare che la superficie si secchi del tutto). Evitate di inzuppare il terreno d’acqua.
Ma questo vale per il primo anno. Durante il secondo anno, innaffiate quando fa caldo o durante i lunghi periodi di siccità. Durante il terzo anno, invece, non dovrebbero essere necessarie irrigazioni supplementari perché ormai le piante saranno diventate resistenti alla siccità.