La pacciamatura non funziona? Probabilmente non stiamo facendo le cose nel modo giusto
La pacciamatura è una tecnica fondamentale nel giardinaggio. Si tratta di uno dei modi più semplici per migliorare il giardino. Sappiamo tutti che aggiungere uno strato di foglie, della paglia o anche dei trucioli di legno, aiuta a ridurre le erbacce, trattiene l’umidità nel terreno, previene l’erosione e protegge le radici dagli sbalzi di temperatura. Tuttavia, se facciamo alcuni errori alquanto comuni, ecco che la pacciamatura non servirà a niente.
Gli errori da non fare con la pacciamatura

Il primo, comunissimo errore con la pacciamatura è quello di applicare il pacciame troppo vicino alla base della pianta. Mai creare un “vulcano” di pacciame, col pacciame accumulato direttamente sul fusto o sul tronco della pianta. Tempo qualche mese ed ecco che quel pacciame appiccicato alla pianta creerà problemi. Infatti bloccherà l’afflusso di ossigeno e acqua e alle radici. Il pacciame inizialmente intrappola l’acqua, ma poi, col passare del tempo, la respinge. Il che secca le radici e le foglie della pianta diventeranno secche e croccanti.
Inoltre una pacciamatura sbagliata fa sì che si crei uno strato troppo spesso di radici attorno alla pianta e alla pacciamatura. Solo che man mano che il pacciame si decompone, queste radici saranno esposte all’aria e si essiccheranno.
Il che vuol dire mai accumulare il pacciame a contatto col tronco o lo stelo. Applicatelo a 15-30 cm di distanza dalla pianta, creando una sorta di ciambella di pacciame. Potete andare un po’ più vicini con fiori e ortaggi, ma dovrete sempre lasciare un’area sgombra alla base.
Altro grosso problema è il pacciame contaminato. Solitamente si usa materiale organico come foglie, paglia, fieno, corteccia o trucioli di legno. Solo che a volte questi materiali sono contaminati da erbicidi o pesticidi. Il che vuol dire che se applicate del pacciame contaminato da erbicidi attorno alle vostre piante, i residui di queste sostanze finiranno con l’uccidere le vostre piante.
Per ovviare a ciò, i giardinieri usano un trucchetto semplice. Prima di applicare il pacciame a tutto il giardino, piantano un seme di fagiolo nel pacciame. Poi aspettano e vedono se la pianta sviluppa segni di danni da erbicidi come foglie e steli che si arricciano.
Un errore da non fare mai è dimenticarsi di togliere le erbacce prima di applicare il pacciame. Sì, è vero: il pacciame aiuta a evitare che si formino le erbacce perché impedisce la germinazione dei semi. Ma se le erbacce sono presenti e sono abbastanza grandi, il pacciame non ce la farà da solo a soffocarle.
Quindi vuol dire che prima dovrete estirpare le erbacce e poi applicare il pacciame. Ricordatevi anche che ci sono alcune erbacee perenni che riescono comunque a sopravvivere anche attraverso strati di pacciame spesso. Convolvolo, belladonna spinosa, passiflora ed erba di Johnson spuntano regolarmente dal pacciame.

Altro errore: mai mescolare il pacciame col terreno. La maggior parte del pacciame organico è ricco di carbonio. Il che vuol dire che ci metterà mesi prima di decomporsi. Tuttavia se lo mescolate al terreno ecco che i microbi si attiveranno subito per scomporre le molecole di carbonio in composti più piccoli. Per poter portare a termine questo processo i microbi hanno bisogno di azoto. Il che vuol dire che utilizzano dell’azoto che normalmente sarebbe stato assorbito dalle piante per completare tale processo. Ecco perché si dice che il pacciame tende a immobilizzare o legare l’azoto.
Quello che dovrete fare è lasciare semplicemente il pacciame sulla superficie del terreno.
Infine, non esagerate con i quantitativi. Se è vero che uno strato sottile permette alle erbacce di proliferare o al vento di portarselo via, ecco che uno strato troppo spesso crea una superficie impermeabile che impedisce ad aria e acqua di penetrare. Inoltre si aumenta il rischio di malattie perché il pacciame troppo spesso intrappola umidità e aumenta le probabilità di sviluppare marciume radicale.
L’ideale è creare uno strato di 5-8 cm di pacciame.