Curiosità e leggende sulla nascita delle orchidee: ecco le più belle ed intriganti
Le orchidee sono bellissime piante appartenenti al genere Orchidaceae. Ne esistono circa 30.000 specie, per cui presentano un grande diversità di forme, colori, e dimensioni tra loro. Sono diffuse in quasi tutto il mondo, ad esclusione delle zone artiche, ma la maggior parte sono tropicali o subtropicali. Persino in Italia alcune specie crescono spontaneamente. Sono piante conosciute fin dall’antichità e per questo ad esse sono legate tante curiosità e leggende.
Curiosità sulle orchidee
Nell’antica Grecia chiamavano l’orchidea “il sandalo del mondo” perché il labello, ricorda una scarpetta, soprattutto nel genere ophrys. In Italia le orchidee spontanee vengono chiamate “scarpette della Madonna” perché fioriscono nel mese di maggio, che secondo la tradizione cattolica è il mese dedicato alla Madonna. Nell’antica Cina, invece, erano considerate capaci di respingere tutti gli influssi negativi e si pensava che mangiare i tuberi di orchidea, bolliti, essiccati e poi polverizzati, potesse combattere la sterilità. Erano anche dei fiori simbolo delle feste di primavera.
Inoltre, non tutti sapranno che la vaniglia utilizzata in cucina nella preparazione dei dolci, deriva da un’orchidea originaria del Messico, utilizzata già dagli Aztechi.
Leggende sulle orchidee
Le principali leggende legate alla nascita delle orchidee sono due. La prima è legata al mito del giovane Orchis, figlio di una ninfa e di un satiro. Costui era un giovane bello e avvenente. In occasione di una festa in onore di Dioniso, nel cuore del giovane Orchis si accese una passione nei confronti della sacerdotessa. Tentò di sedurla ma questo suo gesto non passò inosservato e venne punito con la morte, con il giovane Orchis condannato da Dioniso ad essere sbranato dalle sue belve. Dai suoi resti, gli dei impietositi per la sua triste fine fecero nascere le orchidee, che rispecchiano la sua bellezza nei fiori e la sua virilità nei tuberi ovali.
La seconda leggenda narra di una vicenda altrettanto malinconica. Questa è la storia del giovane e bello Orchide, che appena adolescente iniziò a vedere il suo corpo mutare. Piano piano assunse un aspetto sempre più femminile e sinuoso, tanto da rendere impossibile definirne il sesso. In molti lo deridevano per il suo essere ermafrodito. Ma il corpo non fu l’unico a subire dei cambiamenti: anche il carattere del giovane Orchide subì delle alterazioni. Egli infatti, alternava timidezza ad aggressività e impudicizia. Ma lui non poteva tollerare questa sua condizione, e decise di porle fine gettandosi da una rupe. Sul prato dove cadde alcuni dei, mossi a compassione, decisero di fare qualcosa in sua memoria. Fecero spuntare le orchidee, fiori che come il giovane Orchide racchiudono sia segni di virilità che di femminilità. Da quel momento, gli efebi (giovani in procinto di affacciarsi alla maturità) cantarono le lodi agli dei con una corona di orchidee a cingere il capo.