Cosa sono i carciofini selvatici e come si cucinano: la pianta con numerose proprietà benefiche

I carciofini selvatici, conosciuti anche con il nome di cardo, nascono da una pianta spontanea comune soprattutto nei territori caldi e umidi del Mediterraneo. Forse non tutti lo sanno, ma i carciofini selvatici rappresentano una piacevole sorpresa per il palato e sono caratterizzati da un sapore amarognolo. In questo articolo ti sveleremo come si cucinano e perché è importante mangiare il carciofo selvatico: scopriamo insieme tutte le proprietà benefiche del cardo.

Cynara cardunculus altilis

I carciofini selvatici presentano una grande quantità di proprietà nutrizionali. Essendo un alimento ipocalorico, il cardo è caratterizzato da una buona percentuale di fibre e viene utilizzato anche nelle diete. Come già anticipato, il carciofo selvatico deriva da una pianta comune soprattutto nei territori umidi del Mediterraneo come la Puglia, la Sicilia, e la Calabria. Tuttavia, esistono alcune varietà di cardi che si trovano anche nelle regioni Settentrionali del nostro Paese. Molto conosciuto è infatti il cardo di Bologna e quello di Chieri, molto diffuso in Piemonte. Entrambi queste varietà di carciofo selvatico sono prive di spine.

Vi state chiedendo come cucinare i carciofini selvatici? Bene, oggi daremo le risposte a tutte le vostre domande. Nel momento in cui decidete di cucinare il cardo, la prima cosa a cui pensare è senza ombra di dubbio alla pulizia. Procedete eliminando le spine, le parti fibrose e le foglie esterne. A questo punto, per evitare che si anneriscano, aggiungete ai vostri carciofini selvatici una goccia di limone e cucinateli.

Nel Sud sono molto comuni i carciofini selvatici sott’olio. Se questa versione non fa per voi, potete cuocere i cardi saltati in padella, fritti oppure gratinati al forno. Inoltre i carciofini selvatici possono essere utilizzati come ingredienti nei piatti tradizionali italiani come, per esempio, quali risotti, frittate e lasagne. In alternativa potete cucinarli come contorno e mangiarli, ad esempio, insieme ad un piatto di patate.

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