Come prendersi cura della Venere acchiappamosche (Dionaea Muscipula)
La Venere acchiappamosche, il cui nome scientifico è Dionaea Muscipula, è una pianta tanto graziosa quanto letale per alcuni tipi di insetti. Il suo aspetto dentellato infatti non è dato dal caso. Le sue sporgenze acuminate servono appositamente per stringere in una morsa mortale le prede di cui questo esemplare si nutre.
![insetto nella morsa della pianta](https://www.piantechepassione.it/wp-content/uploads/2023/03/mosca-e-piante.jpg)
Questa piantina è disseminata di foglie che, per via del loro insolito aspetto, ricordano delle bocche spalancate pronte a chiudersi in presenza di un invitante pasto. Queste muoiono e si rigenerano continuamente, per cui se vedete queste piccole bocche seccarsi e cadere è del tutto normale: fa parte del ciclo vitale della Venere acchiappamosche. La Dionaea Muscipula opera principalmente in primavera e in estate, stagioni in cui è in grado di captare una gran quantità di luce. Questa piantina infatti ama i raggi solari e, se posizionata in zone ombrose, ha scarsa probabilità di sopravvivenza. Se avete intenzione di adottarne una e di tenerla nel vostro appartamento tenete bene a mente che deve essere posizionata per almeno 4 ore al giorno in una zona inondata dalla luce.
![piantine esposte al sole](https://www.piantechepassione.it/wp-content/uploads/2023/03/piante-nei-vasi.jpg)
Un consiglio utile è quello di non spostare spesso la piantina, specialmente se questo comporta drastici cambi di temperatura. La Venere acchiappamosche infatti è molto delicata e potrebbe stressarsi facilmente. Per quanto riguarda la sua alimentazione non bisogna esagerare e possibilmente si deve permettere alla piantina di catturare le sue prede da sola. La digestione di queste infatti impiega a questo curioso esemplare molta energia e anche in questo caso se si forza la mano si sottopone la pianta ad uno sforzo eccessivo.
![minerale bianco sulla mano](https://www.piantechepassione.it/wp-content/uploads/2023/03/polvere-bianca.jpg)
Se non avete modo di dare insetti alla vostra piantina non c’è nulla da temere: ricordatevi che si tratta di un organismo autotrofo. Come tutte le piante infatti è in grado di ricavarsi il nutrimento a partire da carbonio, acqua e raggi luminosi. Non mangiare il suo piatto preferito implica semplicemente una crescita più lenta. Un consiglio che alcuni esperti si sentono di dare è di prestare attenzione alla composizione del terreno in cui viene inserita. Se volete tenerla in un vaso bisogna sapere che deve contenere, oltre al terriccio, anche sabbia e perlite. Quest’ultima è un minerale di colore bianco che trattiene a sé molta acqua.