Come e perché lo juglone prodotto dal noce e altri alberi danneggia il giardino
In tanti abbiamo fatto un pensierino sul fatto di far crescere un noce in giardino. Magari un noce nero. Ebbene: si tratta di una pessima idea. Certo, è un bellissimo albero, ma il noce nero, così come anche altri alberi, ha la particolarità che produce e rilascia nel terreno una tossina che blocca la crescita di altre piante. E tale molecola che nessuno di noi vorrebbe nel proprio giardino si chiama juglone.
Cos’è lo juglone e perché è bene evitarlo

Con il termine di juglone si intende un composto chimico naturale che alcuni alberi producono e rilasciano nel terreno per proteggersi proprio dalla competizione con altre piante. Diversi alberi lo producono e fra di essi figurano il noce nero e il noce americano, i quali ne rilasciano in abbondanza. Ma anche il noce inglese, il noce comune e il pecan producono juglone in quantità variabile.
Solitamente la molecola si concentra nelle radici, nei gusci delle noci, nelle gemme, nelle foglie e nei gambi, ma talvolta è presente pure nel pacciame ricavato da tali alberi.
C’è da dire che questa molecola non è attiva su tutte le piante: ce ne sono alcune praticamente immuni che crescono tranquillamente vicine a questi alberi. Tuttavia esistono diverse piante ornamentali e commestibili che sono molto sensibili allo juglone.
Quest’ultimo è in grado di interferire con la crescita delle altre piante a vari livelli. Per esempio, blocca la capacità delle piante di assorbire acqua e nutrienti. Inoltre impedisce ai semi di germogliare. Talvolta le piante vicine presentano foglie appassite e gialle anche con innaffiature regolari. E si arriva infine alla morte.
Diverse piante sono sensibili alla molecola. Il che vuol dire che queste piante non devono essere posizionate vicino a un noce. Fra di essi figurano i pomodori e tutte le solanacee (quindi anche patate, melanzane…), le fragole, gli asparagi, i pini, le azalee, i rododendri, i gigli, le peonie, il viburno, le petunie, le aquilegie e i narcisi.
Per evitare i problemi causati da tale molecola potete agire in vari modi. Innanzitutto rimuovere gli alberi che la producono servirà a poco. Quanto si toglie un albero, infatti, di solito le radici rimangono al loro posto. E queste continueranno a rilasciare juglone per parecchio tempo ancora.

Quello che dovrete fare è giocare d’anticipo e non piantare noci. Se però l’albero era già presente, almeno abbiate l’accortezza di non piantarvi vicino piante sensibili. O sostituitele con piante non sensibili come l’amelanchier, l’agrifoglio, il finto arancio, l’achillea, l’hosta, la Giuda orientale, la melissa, le carote, le barbabietole, le zucche e i meloni.
Cercate anche di rastrellare foglie, rametti e gusci di noci, evitando poi però di usarli nel compost o nel pacciame. In alternativa, potete coltivare piante sensibili vicine al noce usando aiuole e fioriere rialzate.
Cercate anche di migliorare il drenaggio del terreno perché tende a essere più dannoso in terreni umidi. E non usate pacciame o compost contenente parti di noci.