Che differenza c’è fra compost e fertilizzanti
Sappiamo che gli ammendanti sono sostanze che riescono a trasformare i terreni poveri e carenti di nutrienti in terreni che siano ricchi e fertili. E fra questi ammendanti spesso parliamo di compost e fertilizzanti. Che no, non sono la stessa cosa. Si tratta di due prodotti differenti che apportano differenti benefici al terreno. E non sempre sono sostituibili l’uno con l’altro.
Differenze fra compost e fertilizzanti

In generale, riassumendo molto, il compost è un arricchitore del terreno che apporta nutrienti, ma che migliora il terreno incrementando il drenaggio, attirando i lombrichi e garantendo una maggior presenza microbica benefica. I fertilizzanti, invece, apportano solamente nutrienti, ma in quantità decisamente maggiore rispetto ai fertilizzanti.
Il compost è ricco di materia organica, aumenta il drenaggio e la fertilità del suolo, è ben bilanciato e permette di tenere sotto controllo le erbacce. Per contro, il fertilizzante apporta elevati livelli di nutrienti specifici, è perfetto per le piante molto esigenti come le verdure e ne esistono di diversi tipi, da quelli sintetici a quelli organici, da quelli in pellet a granuli, polveri o liquidi.
Potremmo dire che mentre il compost va a nutrite la rete alimentare del terreno, il fertilizzante nutre principalmente le piante. Ma partiamo dal compost: si tratta di residui vegetali decomposti, prodotti del legno e scarti di cucina che, opportunamente decomposti, creano un cumulo di materiali ricchi di azoto e carbonio. Qui avevamo già parlato di cosa aggiungere e cosa non aggiungere al compost.
In generale si compone di parti verdi (scarti di cucina, erba tagliata e letame animale), ricche di azoto e di parti marroni (foglie cadute, carta, cartone e paglia), ricche di carbonio. Per ogni palata di verde ne servono due o tre di marrone. Deve essere ben inumidito e ogni giorno bisognerebbe girarlo per produrre un compost migliore e più velocemente.
Solitamente il compost non si limita ad aiutare solamente le piante. Infatti migliora l’habitat per vermi, larve di farfalle e falene, funghi, batteri, api e coleotteri. Inoltre contiene humus. Come se non bastasse, offre un effetto “pacciame”, proteggendo le radici delle piante dal freddo, dalla siccità e dall’umidità.
Ma quando usarlo? Solitamente se ne usano da due a quattro porzioni all’anno. Anche se basterebbe aggiungerne a inizio primavera e a inizio autunno, in modo da fornire una fonte costante di nutrienti e migliorando il terreno. Mai aggiungerlo quando arriva il gelo.

I fertilizzanti, invece, sono un concentrato puro di nutrienti. A seconda del tipo, potranno contenere nutrienti specifici o miscele equilibrate. I fertilizzanti tornano particolarmente utili per piante come pomodori, melanzane, cavoli e peperoni, particolarmente esigenti in fatto di nutrienti.
Per i fiori e le piante ornamentali, invece, durante la stagione di crescita potrebbe essere necessaria una fertilizzazione ogni mese. Anche piante da frutta e verdure hanno bisogno di applicazioni costanti di fertilizzanti per continuare a produrre.
Per le colture alimentari, meglio optare per i fertilizzanti organici. Ci mettono più tempo rispetto a quelli sintetici per arrivare alle radici delle piante, ma creano meno danni al terreno e agli organismi che vi abitano.
Solitamente si usano durante la stagione di crescita, ma la frequenza di applicazione dipende dalle esigenze delle singole piante. Piante a crescita rapida come pomodori, mais e zucche richiedono applicazioni costanti, mentre verdure a foglia verde ed erbe aromatiche hanno bisogno di meno applicazioni.
Una precisazione doverosa: compost e fertilizzanti si possono usare insieme. Cercate solo di capire quali siano i livelli di nutrienti del vostro terreno (in commercio trovate kit di misurazione appositi) in modo da non esagerare con la concimazione.