Calathea, talea in acqua: guida alla propagazione e al trapianto
Una pianta ornamentale tropicale molto apprezzata: stiamo parlando della Calathea. Afferente alla famiglia delle Marantacee, è assai amata sia in virtù delle sue foglie, sia per i suoi fiori. Ne esistono diverse specie, con foglie screziate in vari colori. Ebbene: se volete moltiplicare all’infinito la vostra Calathea, magari anche per fare qualche regalo, ecco che è possibile propagare la Calathea tramite talea in acqua. Fra l’altro il procedimento è facilissimo, adatto anche ai neofiti.
Come propagare la Calathea tramite talea in acqua

Prima di procedere, è necessario scegliere il periodo giusto. Che di sicuro non è l’autunno, bensì la stagione di crescita attiva. Pazientate dunque fino alla primavera, fra aprile e maggio sarebbe meglio. Al massimo potete arrivare anche all’estate, basta che non faccia troppo caldo.
Questo perché dovete aspettare che la pianta sia al culmine della stagione attiva di crescita, il che avviene dopo il periodo di quiescenza internale. Considerate che i germogli prodotti in primavera tendono a radicare prima e in maniera più abbondante.
Il rischio di farla propagare adesso che andiamo verso la stagione fredda è che le talee siano scarsamente vitali, non attecchiscano e producano poche radici.
Una volta stabilito il periodo corretto, ecco che è possibile propagare la Calathea tramite talea in acqua. Potreste procedere anche tramite seme, ma ci mettereste molto più tempo. La prima cosa da fare è selezionare delle talee sane e robuste. Recidetele alla base, con un taglio obliquo, avendo cura di tenere almeno un paio di foglie. Il germoglio dovrebbe essere lungo al massimo 20 cm, non meno di 15 cm comunque.
Eliminate le foglie alla base della talea, mantenendo in sede le foglie in cima. Inserite poi la parte del rametto che avete privato delle foglie in un bicchiere di vetro trasparente riempito d’acqua (in acqua va immersa solo la base). Il bicchiere deve essere trasparente perché così potrete controllare meglio la produzione di radici. L’acqua, invece, non deve essere quella del rubinetto perché troppo ricca di calcare. Meglio usare acqua distillata, del depuratore o piovana decantata.
Il bicchiere dovrà essere collocato in un ambiente ombreggiato. Ovviamente l’acqua col passare dei giorni evaporerà, dunque aggiungetene man mano. Ogni 4-5 giorni, poi, cambiatela del tutto onde evitare lo sviluppo di muffe e marciume.
Se avrete fatto tutto correttamente e con un po’ di fortuna, che non guasta mai, dopo circa 3-4 settimane dovreste notare la produzione delle prime radici. A questo punto potete pensare di trapiantare la talea nel terriccio, ma assicuratevi che ci siano abbastanza radici.
Solitamente il trapianto lo si fa a inizio estate. Le temperature calde aiutano l’attecchimento della pianta, basta solo che non faccia troppo caldo. Lasciate radicare le talee in acqua in modo che le radici siano sufficientemente robuste e intanto preparate un vaso con del terriccio universale, mescolandovi insieme un po’ di terriccio per piante tropicali.

A questo punto estraete con delicatezza la talea dal bicchiere, avendo cura di non rovinare le radici e interratela nel terriccio in cui avrete preventivamente scavato una buchetta fino almeno al colletto. Innaffiate il terreno in modo da inumidirlo, ma senza inzupparlo e vaporizzate la pianta in modo da ricreare un ambiente umido.
I primi giorni dovrete lasciare la nuova piantina in una zona con ombra, ma subito dopo, trascorso il periodo di stress post trapianto, andrà collocata in una zona con luminosità moderata (aumentatela gradualmente), con temperature di 20-25°C. Mai esporla, invece, alla luce solare diretta, brucereste le foglie.
Innaffiate regolarmente in modo che il terreno sia umido, ma senza creare ristagni idrici che causano marciume radicale. Pulite regolarmente le foglie e ogni mese (anche ogni 3 settimane) concimate con un fertilizzante liquido diluito, ma solamente durante la stagione di crescita.
A proposito di Calathea: se notate questi sintomi, dovrete far attenzione a queste malattie. Prima vi accorgerete del problema, prima potrete porvi rimedio.