Caffè arabica: tutto quello che non sai sulla pianta del caffè

La pianta del caffè è un arbusto che può appartenere a circa 60 specie del genere Coffea, delle quali la più conosciuta è la Coffea arabica, che fornisce i frutti migliori ed è la più coltivata. Questo esemplare è originario dell’Etiopia ma ormai si è diffuso in tutta l’area tropicale.

chicchi di caffè ricavati dalla pianta

La Coffea arabica è un sempreverde che possiede un tronco con rami primari e secondari e foglie color verde brillante, con i margini seghettati e lunghe circa 15 cm. I fiori, bianchi e stellati, sono raggruppati in grappoli e sorgono in prossimità delle stesse foglie. Fiorisce soprattutto in estate ma si possono avere più fioriture nel corso dell’anno.

pianta in natura

Dopo la fioritura, che generalmente si prolunga per circa due giorni, si cominciano ad intravedere i primissimi frutti. Questi inizialmente sono di colore giallo-verde e poi, a distanza di pochi mesi, giungono a maturazione fino a divenire delle bacche di colore rosso lucido. Ciascun frutto contiene due semi identici che tutti conosciamo come “chicchi di caffè”. Essi sono racchiusi all’interno della polpa e hanno una forma inconfondibile: convessi verso l’esterno e piatti all’interno.

cumulo di chicchi

La pianta del caffè in natura riesce a raggiungere anche i 6 metri di altezza mentre se coltivata in appartamento raramente supera il metro e mezzo. Come pianta da interno può avere alto valore decorativo grazie al suo fogliame particolarmente acceso, non troppo invasivo. Un’altra nota a favore della Coffea arabica riguarda le sue radici, che fortunatamente non occupano spazio e riescono a stare all’interno del vaso. La pianta del caffè gradisce una buona illuminazione, specialmente al riparo dal sole diretto in estate, con una temperatura di circa 18-20 °C.

tazze inquadrate dall'alto

Questo arbusto richiede innaffiature regolari, abbondanti in estate e moderate in inverno. L’acqua deve essere necessariamente non calcarea. Il consiglio sarebbe di far riposare l’acqua del rubinetto per una notte nell’innaffiatoio. Non bisogna mai eccedere con l’idratazione per evitare di creare ristagni idrici. In particolare occorre fare attenzione a non lasciare asciugare del tutto il terriccio.

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