Bignonia: come far fiorire la Campsis radicans, la pianta rampicante dai fiori a campanella

State cercando una bella pianta rampicante, con fiori sgargianti e coloratissimi? Se amate i fiori a campanella allora la bignonia è ciò che fa per voi. Si tratta di una pianta facilissima da coltivare, a crescita rapida, molto resistente e che fiorisce fino all’autunno. Unico neo: tende ad attirare insetti impollinatori come api, vespe e calabroni, quindi pensateci attentamente prima di piantarla.

Come coltivare la bignonia?

bignonia

Con il termine bignonia, curiosamente, non si intende una vera e propria bignonia, bensì si intende la Campsis radicans. Questo perché tale specie prima era inserita nel genere Bignonia, salvo poi essere spostata al genere Campsis. Ma il nome bignonia le è comunque rimasto appiccicato.

Esistono due specie di Campsis: la radicans, quella più diffusa, molto rustica e tollerante al freddo e la grandiflora, cioè la bignonia capreolata vera e propria, una pianta delicata che ama i climi miti.

Quindi noi ci riferiremo alla Campsis radicans, pianta originaria degli Stati Uniti. Alta anche 12 metri, comprende ibridi più piccoli. Presenta parecchie radici aeree, un fusto lianoso e robusto, con rami o viticci che si riescono ad attaccare praticamente ovunque. Le foglie sono ellittiche, appuntite con margini seghettati e di colore scuro.

La vera forza della pianta, però, sono i fiori che assomigliano un po’ a grosse campanule tubulari. Lunghi anche 8 centimetri, presentano petali gialli, arancione e rossi per le varietà naturali, mentre gli ibridi sono anche bianchi e rosa.

campsis radicans bignonia

Se volete coltivarla, ricordatevi che potete riprodurla in primavera tramite talea, con trapianto in primavera. Cresce anche in vaso, ma ha bisogno di contenitori ampi e va trapiantata di frequente. Parlando della posizione, a nord meglio metterla in pieno sole, mentre a sud meglio in mezz’ombra.

Come terriccio, non vuole un terreno troppo fertile. Deve però essere ben drenante. A inizio primavera sarebbe meglio concimare con un fertilizzante per orto, ma di quelli a lento rilascio

A fine estate e fine inverno bisogna potare, eliminando i rami secchi e morti. Come irrigazione, va innaffiata una volta a settimana, ma solamente nei periodi di siccità. Evitate assolutamente i ristagni idrici.

Per quanto riguarda le malattie, occhio agli afidi, alle cocciniglie e al marciume radicale.

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