Argilla espansa, che cos’è e perché è fondamentale per le nostre piante

Non so se ci avete fatto caso, ma quando si parla di piante che non tollerano i ristagni idrici e di terricci drenanti, citiamo sempre l’argilla espansa. Giustamente ci si potrebbe chiedere cosa caspiterina sia questa argilla espansa e perché sia un’alleata così preziosa nella cura delle nostre piante.

Che cos’è l’argilla espansa che si usa nelle piante?

argilla espansa
Lucis, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Quando si parla di argilla espansa ci si riferisce a una sorta di aggregato leggero utilizzato per realizzare calcestruzzi leggeri. Si parla dunque di calcestruzzi che hanno un peso specifico più basso di quelli normali. Questi calcestruzzi leggeri sono caratterizzati dall’aver un nucleo interno che è poroso (motivo per cui sono così leggeri), mentre la parte esterna è molto più dura.

Senza scendere eccessivamente nei dettagli, per creare questa argilla espansa si parte dalla cottura di argille aventi la giusta composizione chimica. Tale cottura avviene in specifici forni orizzontali rotanti. Prima di essere cotte, il materiale crudo viene macinato tramite molazze in modo da ottenere la granulometria desiderata.

Durante il riscaldamento in forno (che di solito dura 30-60 minuti), ecco che a causa della temperatura che sale, si sviluppano CO2 (a causa della presenza di CaCO3) e H2O (per via della presenza di silicati e caolinite). Il che fa aumentare il volume dell’argilla. Il tutto aiutati dal fatto che si ha anche una liquefazione parziale e la formazione di sferoidi alveolati a causa del moto rotatorio del forno stesso.

Una volta terminata la cottura, il materiale che ne deriva è fatto uscire dal forno tramite una sorta di letto fatto di correnti d’aria. Tali correnti servono sia a raffreddare l’argilla espansa, sia a dotarla di quella crosta esterna dura.

In realtà l’argilla espansa la si usa in molti campi, dipende anche dalla sua granulometria. Questo perché si è dimostrata essere un ottimo isolante termico. Per esempio, lo si usa per riempire cavità sotterranee, muri di sostegno, paratie, per creare trincee, alloggiamenti di tubature interrate, pannelli fono assorbenti e, quello che interessa a noi, come base da inserire nei vasi delle piante per evitare i pericolosi ristagni d’acqua che conducono al marciume radicale.

Inoltre è in grado di garantire alle radici il giusto grado di umidità, proteggendole anche dai danni causati dal freddo eccessivo. Da non sottovalutare, poi, il fatto che essendo più leggera del terriccio, l’argilla espansa permette di diminuire il peso dei vasi in modo che sia più semplice spostarli. Nulla vi vieta, poi, di usarla anche per abbellire le piante e il giardino.

Usare l’argilla espansa è molto semplice. Bisogna posizionarne uno strato spesso 3-5 cm (dipende anche dalle dimensioni del vaso) sul fondo del vaso, prima di riempirlo col terriccio e piantare semi, talee o travasare piante.

Questi tutti i benefici dell’argilla espansa:

  • drena l’acqua in eccesso evitando i ristagni idrici
  • funge da riserva di umidità e d’acqua (in questo caso meglio metterne qualche pallina nel sottovaso)
  • crea una maggior areazione nel terriccio, riducendo il rischio di sviluppare muffe e malattie fungine
  • può essere usata per la pacciamatura (protegge le radici delle piante dal freddo e dalle gelate, riduce l’evaporazione dell’acqua garantendo sempre la giusta umidità al terreno e riduce la formazione di erbacce infestanti. Per utilizzarla a tale scopo, bisogna disporla intorno alla pianta sul terreno)
  • utile nella coltivazione idroponica (per l’idrocoltura basta mettere nel vaso l’argilla espansa e poi riempirla d’acqua. Meglio usare vasi trasparenti per poter monitorare facilmente i livelli d’acqua)
  • funge da decorazione (potete anche usarne di sfumature di colori diversi per dare un tocco più originale)

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