Agrifoglio: tutto quello che c’è da sapere su questa pianta natalizia dalle bacche rosse
Da non confondere assolutamente con il vischio (che ha le bacche bianche o giallastre), ecco che un’altra pianta natalizia è l’agrifoglio. Usato soprattutto come decorazione, si tratta comunque di una pianta ornamentale che potreste voler piantare nel vostro giardino in modo da abbellirlo. Andiamo dunque a conoscere meglio questo albero.
Agrifoglio, la pianta di Natale dalle bacche rosse
Il nome scientifico dell’agrifoglio è Ilex aquifolium, ma è anche noto con i nomi di aquifoglio, alloro spinoso o pungitopo maggiore. Pianta che fa parte della famiglia delle Aquifoliaceae, si tratta di un albero o arbusto sempreverde alto anche 10 metri. La chioma è tipicamente piramidale, mentre la corteccia è liscia e grigia e i rami sono verdastri.
Pianta spontanea presente in Italia, le foglie non sono persistenti: in realtà vivono per un anno, ma visto che non si rinnovano tutte contemporaneamente ecco spiegato perché le foglie sembrino persistenti.
Le foglie sono di colore verde scuro, lucente e molto decorative. Questo anche perché ne esistono varietà marezzate di bianco, crema o giallo. I frutti sono di colore arancio o rossastro, in netto contrasto col verde delle foglie. I fiori sono piccoli, bianchi o rosati.
Un particolare delle foglie è che quando vengono danneggiate, la pianta le rende spinose quando ricrescono. Quindi negli alberi più alti le foglie superiori sono solitamente più lisce in quanto è più difficile rovinarle, mentre le foglie più in basso sono più appuntite e spinose.
Se volete coltivarla in giardino, ricordatevi che necessita di una zona ombreggiata, meglio un sottobosco, con terriccio acido o semi-acido, ma fertile e ricco di humus. Si moltiplica per semi, tale, margotta o innesto.
Oltre che a scopo ornamentale, ecco che l’agrifoglio trova spazio anche nella medicina popolare. Ricco di sapononie, teobromina (sì, quella presente nella cioccolata) e l’ilexantina, ecco che in teoria presenta proprietà diuretiche, lassative e febbrifughe. In particolare, il decotto di radici giovani è diuretico.
Il decotto e il vino medicato di corteccia riducono la febbre. L’infuso delle foglie prima della fioritura ed essiccate riduce la febbre, cura l’ittero ed è calmante. I frutti maturi ed essiccati sono lassativi. Solo che ormai non si usa praticamente più in fitoterapia in quanto è estremamente tossico (esattamente come il vischio).
Occhio dunque se in casa ci sono bambini, cani e gatti. L’agrifoglio, infatti, è molto tossico: provoca gravi gastroenteriti, danni neurologici e alterazioni cardiache. Considerate che l’ingestione di sole 20 bacche è in grado di causare la morte in un adulto.