Il potere nascosto dei pinoli: benefici, valori nutrizionali e modi per usarli al meglio
Soprattutto sotto Natale, potrebbe venirvi la tentazione di assaggiare i pinoli. Non c’è niente di male, basta solamente non esagerare con le dosi. Questo perché, se è vero che apportano alcuni benefici alla nostra salute, è anche vero che, andando a leggere i valori nutrizionali, notiamo un certo eccessivo apporto di acidi grassi e grassi.
Pinoli, buoni da mangiare, ma senza esagerare

Prima di tutto: cosa sono i pinoli? Si tratta dei semi commestibili di alcune piante appartenenti al genere Pinus. Costano parecchio, visto che per produrli serve parecchio tempo (i pini possono impiegare anche 25-30 anni prima di iniziare a produrre semi e ancora di più prima che la produzione sia degna di questo nome). La raccolta inizia a ottobre e prosegue per tutto l’inverno. Tuttavia, essiccati, li trovate in vendita tutto l’anno.
Dopo la loro raccolta, i pinoli devono essere sgusciati ed estratti. Tecnicamente parlando, i pinoli sono considerati sia come frutta secca che come semi oleosi. I valori nutrizionali indicano come 100 grammi di pinoli apportino 595 kcal, 32 grammi di proteine, 50,3 grammi di lipidi, 4 grammi di carboidrati, 4 grammi di zuccheri, 4,5 grammi di fibra, 40 milligrammi di calcio, 466 milligrammi di fosforo e 9 microgrammi di vitamina A.
Dal punto di vista della salute, i pinoli possono apportare diversi benefici. Sono un’ottima fonte di acidi grassi omega-3, ma non contengono colesterolo. Aiutano a tenere sotto controllo la glicemia e migliorano la salute del sistema nervoso. Fra l’altro i pinoli contengono anche buoni livelli di lisina, aminoacido che interviene nella crescita, nella produzione di diversi ormoni, nella sintesi del collagene e che rinforza il sistema immunitario.
Migliorano anche la salute cardiovascolare ed essendo ricchi di grassi monoinsaturi, aiutando a diminuire il colesterolo “cattivo”. Ricchi di acido pinoleico, tendono a diminuire l’appetito. La vitamina E e il manganese fungono da antiossidanti, mentre le vitamine del gruppo B contribuiscono al corretto funzionamento del metabolismo.
Tuttavia è bene non eccedere nel loro consumo. Essendo molto ricchi di grassi, non sono indicati nelle diete ipocaloriche. Inoltre l’olio derivante dai pinoli potrebbe interferire con i farmaci anticoagulanti. Inoltre il loro uso è sconsigliato in chi soffre di convulsioni. Attenzione: come tutta la frutta secca, poi, attenzione alle possibili reazioni allergiche.

Ma come utilizzare i pinoli? Solitamente li si mangia o così come sono a colazione (al posto di mandorle e noci, magari abbinati a yogurt bianco e frutta), a merenda o per insaporire le insalate, dando un tocco di croccantezza.
C’è anche chi li usa per insaporire i piatti a base di carne, la pasta, nelle salse, nei condimenti e anche per creare biscotti, gelati e torte. Nel caso della pasticceria, infatti, spesso i pinoli sono abbinati all’uvetta.
Di sicuro la ricetta più nota a base di pinoli è il pesto. I pinoli, infatti, sono alla base del vero pesto alla genovese, insieme al basilico, al Parmigiano Reggiano, al pecorino e all’olio extravergine d’oliva.
Ricette dolci con pinoli, invece, sono quelle dello strudel di mele e del pandolce genovese. In quest’ultimo caso, oltre ai pinoli, sono usati anche uvetta e canditi.
Una curiosità: alcune persone riferiscono che dopo averli mangiati percepiscono un sapore metallico in bocca. Ebbene, si parla di cacogeusia ed è una condizione non pericolosa, che si risolve da sola in poco tempo.