Sommacco, il “superfood” speziato dai mille benefici
Il sommacco, il cui nome scientifico è Rhus coniaria, è un esemplare noto fin dai tempi dei Greci e dei Romani. Sebbene molti di voi potrebbero pensare che fosse una comune spezia da cucina, in realtà si impiegava anche per tingere i tessuti o come rimedio naturale per curare patologie a carattere infiammatorio e disturbi di natura digestiva.

Nel corso dei secoli la fama del sommacco non ha potuto fare altro che accrescersi. Si è guadagnato una posizione importante nella medicina tradizionale arabo-islamica durante il medioevo. Successivamente se ne fece ampio uso nelle ricette persiane, libanesi e turche. Oggi si impiega anche in Italia, specialmente in ricette provenienti dalla Sicilia o dalla Calabria. Il suo sapore è tipicamente acidulo ma al tempo stesso intenso, il che lo rende un alleato dal gusto inconfondibile in cucina. Inserirlo all’interno di una pietanza equivale a favorire la digestione, a regolare la glicemia e a incentivare la depurazione dell’organismo.

La pianta si distingue peraltro per essere una preziosa fonte naturale di vitamina C, sostanza nota per le sue spiccate proprietà antiossidanti, in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi e proteggere le cellule dall’invecchiamento. Oltre a questo, possiede proprietà antibatteriche e antifungine, che lo rendono utile nel rafforzare le difese dell’organismo e nel contrastare la proliferazione di agenti patogeni. Grazie all’elevato contenuto di nutrienti essenziali, questa spezia può contribuire in modo significativo al recupero dell’energia fisica, riducendo la sensazione di affaticamento e favorendo una maggiore vitalità. Se assunto sotto forma di infuso, il sommacco si rivela particolarmente utile per alleviare disturbi dell’apparato respiratorio: il suo effetto calmante contribuisce a ridurre la tosse, mentre le sue proprietà antinfiammatorie agiscono sulle vie aeree infiammate, favorendo una respirazione più libera, specialmente in caso di raffreddori o bronchiti leggere.