Che cos’è la capitozzatura e perché è così dannosa per le piante

In questo periodo si vedono spesso alberi del verde pubblico (e anche di giardini privati) potati all’eccesso, praticamente senza rami, con la chioma totalmente eliminata. Ebbene, sono vittime della capitozzatura, una tecnica di potatura estrema e che, spesso, danneggia le piante. Il che vuol dire che dovremmo proprio smetterla di applicarla in maniera indiscriminata ovunque.

Capitozzatura, meglio evitarla

capitozzatura
Crediti foto: @Pollarding, King Alfred Rd by N Chadwick, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

La capitozzatura è una tecnica di potatura che nasce con lo scopo di diminuire le dimensioni della pianta, con particolare riferimento alla chioma, in caso di pericolosità dell’albero. La tecnica permette di raggiungere lo scopo previsto in breve tempo visto che si taglia a raso tutti i rami principali della pianta, lasciando praticamente solo il fusto e qualche moncone di ramo.

Se una tecnica del genere può avere senso nel caso di rami pericolanti che rischiano di cadere su una casa o che crescono troppo vicini ai cavi elettrici, ecco che in tutti gli altri casi non dovrebbe proprio essere applicata. Perché invece si continua a utilizzarla? Semplice: perché è più facile, veloce ed economica rispetto ad altre tecniche. E può essere fatta anche dagli addetti al verde pubblico meno esperti.

Tuttavia tale tecnica danneggia parecchio le piante. Tagliando così drasticamente la pianta, si crea uno stress tale da indebolirla, accorciandone la durata di vita. Pensiamoci bene. Tale tecnica priva la pianta praticamente della quasi totalità delle foglie. Quindi l’albero non riuscirà a svolgere normalmente la fotosintesi clorofilliana, indebolendosi ulteriormente.

Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Se la capitozzatura non è fatta da personale esperto, ecco che si possono creare sui monconi dei rami e sul tronco delle ferite che difficilmente riescono a guarire. Anzi: si lasciano sulla pianta dei punti di ingresso per funghi, parassiti e batteri che vanno ulteriormente a danneggiare l’albero.

Da non tralasciare anche il fatto che questa tecnica danneggia il paesaggio e l’ambiente, riducendo la quantità di anidride carbonica assorbita dalla pianta. Inoltre non permette più agli alberi di dare riparo alla fauna selvatica e riduce la biodiversità.

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Crediti foto: @Nat Pan at nl.wikipedia, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Come se non bastasse, quando i nuovi rami crescono, molto spesso sono più deboli rispetto a quelli vecchi. Il che vuol dire che basterà una pioggia un po’ più intensa della media o un vento forte per farli cadere. Oltre a creare succhioni più fragili, ecco che la chioma potrebbe crescere in maniera irregolare. Ma non è finita qui: mancando la copertura delle foglie, il tronco sarà a rischio di scottature solari. E nei casi più gravi la pianta potrebbe arrivare a morire alla fine.

Quindi, quello che possiamo e dobbiamo fare, è rivolgersi a personale esperto che sappia fare delle potature corrette per la necessità di quella specifica pianta e che non si limiti a tagliare indiscriminatamente le piante.

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